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Quinto conto energia, il primo registro è un flop. 50 i milioni non assegnati

where Roma when Lun, 01/10/2012 who redazione

L’associazione Ater lancia l’allarme per la brusca diminuzione - ben il 75% - nelle domande per la taglia tra 20 e 400 kW. Segnalato il peso  dei grandi impianti, che assorbono il 50% della potenza a registro con meno del 10% dei progetti (circa 300)
 

Il GSE ha pubblicato la graduatoria del 1° registro del V Conto Energia con una prima sorpresa: per la prima volta dal 2005 non sono stati assegnati 50 milioni di euro. In molti hanno già parlato di fallimento dell’ultimo conto energia. Più asetticamente ATER, Associazione Tecnici Energie Rinnovabili  rileva che circa 3.600 impianti, dei quali però ben 600 erano già in esercizio e non avevano potuto accedere al IV CE per la sua prematura fine. Il dato più sorprendente e allarmante - rileva Ater - è l'enorme contrazione del mercato delle istallazioni di taglia “piccola industria/condominio” (quella tra i 400 kW e i 20-30 kW), che è passato da un volume stimabile in oltre 3.000 MW/anno (nel IV CE), a circa 400 MW, per il primo semestre del Quinto conto energia. Una riduzione del 75%. Il settore fotovoltaico non è riuscito a superare i numerosi ostacoli frapposti e l'elevata incertezza che regole di accesso, come per esempio l'obbligo di certificazione energetica - per il quale i chiarimenti richiesti sono arrivati solo a registro chiuso - hanno determinato.
Tra le altre cose notevoli da segnalare, l'incidenza dei grandi progetti di scala "finanziaria" che è ancora rilevante, anche se residuale. Assorbono il 50% della potenza a registro con meno del 10% dei progetti (circa 300). La metà sono già in esercizio, come numero e leggermente meno come potenza.
Il registro risulta essere stato aperto “troppo presto, senza dare al mercato il tempo di assorbire le nuove regole e programmare iniziative, un registro che non ha generato sufficiente concorrenza, con il risultato di essere semi vuoto (ben 50 milioni non assegnati) e dunque di mancare l'obiettivo di selezionare le iniziative migliori”.
“Dal 2005 ad oggi - fa notare l’associazione - non era mai capitato che le richieste di incentivazione per grandi impianti risultassero inferiori a quanto concesso dai Decreti Conto Energia.”