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Rinnovabili in Borsa. Mercati deboli, l’indice IREX segna -4%

where Milano when Mer, 12/07/2017 who roberto

Nonostante che i mercati non brillino, le aziende small-mid cap pure renewable quotate restano dinamiche

di Alessandro Marangoni*

Il mese di giugno è stato per la maggiorirex-indici-giugno-2017.jpg parte caratterizzato da un andamento discendente delle principali Borse europee. Le incertezze che ancora caratterizzano il quadro politico ed economico paiono infatti frenare i mercati. L’esito delle elezioni nel Regno Unito se da un lato parrebbe concretizzare l’ipotesi di una “soft” Brexit, dall’altro lascia il Paese in una condizione di generale debolezza. In questo contesto, l’indice FTSE 100 britannico ha segnato un -3% rispetto al valore di chiusura a maggio, mentre il DAX mostra un calo del 2%, il CAC uno del 3% e l’IBEX del 4%. Il listino italiano FTSE All Share ha subito anch’esso una contrazione nell’ultimo mese (-2%), nonostante sia stata esclusa l’applicazione del bail-in per il salvataggio delle banche venete.  Nei mercati energetici, la grande disponibilità di shale gas statunitense ha contribuito ad attenuare gli effetti della crisi del Qatar con le altre nazioni della regione, capeggiate dall’Arabia Saudita.
L’indice FTSE Oil & Gas ha conosciuto quindi una diminuzione dell’8% in giugno. Tra le principali cause vi è l’andamento del prezzo del petrolio, che, dopo un iniziale aumento nella prima settimana di giugno, ha visto un calo generale che si è protratto oltre la metà del mese. La ragione è riconducibile all’impennata delle scorte statunitensi, a seguito della decisione dei Paesi Opec e dei non-Opec guidati dalla Russia di estendere il programma di tagli alla produzione di quasi 1,8 milioni di barili al giorno rispetto ai livelli di ottobre 2016. Al 30 giugno, i prezzi si sono attestati sui 48,85 $/bbl per il Brent e 46,43 $/bbl per il WTI, con una variazione rispettivamente del -4% e -5% rispetto agli ultimi valori di maggio.
L’Indice IREX delle small-mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana registra un -4%. A registrare la performance migliore è Innovatec (+34%), mentre il risultato peggiore è quello di Ecosuntek (-44%), che passa dai 15,2 € del 1 giugno agli 8,5 € del 30 giugno. A fine mese, quest’ultima ha inoltre ceduto la propria controllata al 100% Ecodelm S.r.l. a EOS SICAV PLC, fondo di investimento di diritto maltese. Sulla performance negativa registrata da Alerion (-7%), sembra aver pesato la decisione della Consob di sospendere in via cautelare l’Opa Fri-El, a causa di una sospetta azione di concerto con altri soci per il controllo della società. 
Alcune delle società dell’IREX proseguono nelle strategie di internazionalizzazione. Falck Renewables ha siglato un accordo con Kemperman & Partners Projecten B.V. (K&P), attiva nel settore eolico, che le ha permesso di entrare nel mercato olandese, mentre Enertronica, tramite la sua controllata al 51% Elettronica Santerno SpA, ha sottoscritto una commessa per la fornitura di 27 MVA di inverter fotovoltaici negli Stati Uniti.
Agatos ha invece aggiornato il proprio piano operativo puntando sulla costruzione e gestione di un impianto per la produzione di biometano da FORSU per una capacità produttiva di circa 350 Smq di biometano all'anno, mentre Iniziative Bresciane ha annunciato l’acquisizione della maggioranza del capitale sociale di Pac Pejo, attiva nel settore dell’idroelettrico, con la prospettiva di incrementare la potenza del Gruppo di cui è a capo di 12 MW e di diversificarne la presenza geografica.
Nonostante non brillino i mercati, sia italiani che internazionali, le aziende IREX restano dinamiche, continuando ad investire all’estero e a perseguire strategie di consolidamento.
 
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex

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