Rinnovabili italiane quotate, Irex Index ancora in crescita a dicembre
Dopo la forte crescita di novembre, l'indice IREX delle small-mid cap pure renewable mostra un andamento più contenuto: ha registrato un +1.8%
di Alessandro Marangoni*
L’economia mondiale prosegue nel suo trend di moderata crescita, seppur con sensibili differenti tra le varie aree, mentre il contesto geopolitico si inasprisce a seguito della crisi tra Stati Uniti e Iran. Sembra, invece, avviata verso la sua conclusione la questione dei dazi, che ha occupato per molto tempo le cronache sul commercio internazionale. Intanto, gli scambi nel terzo trimestre 2019 risultano in calo dell’1,0%, variazione tendenziale più bassa dal 2009.
Ciononostante, in Cina aumenta la fiducia delle imprese, visto il dato stabile sugli ordinativi dall’estero, e gli investimenti sono sostenuti da un coefficiente di riserva obbligatoria che verrà ridotto ulteriormente dalla Banca Centrale di Pechino. Il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson, sembra risoluto a concludere la Brexit entro la scadenza di gennaio 2020. L’area Euro ha reagito con un prodotto in crescita congiunturale dello 0,2% nel terzo trimestre e si avvia a chiudere l’anno a +1,1% rispetto al 2018. La previsione per il 2020 e 2021, secondo le proiezioni della Commissione, sono di un leggero ritocco al rialzo fino a +1,2%.
All’interno dell’area preoccupano però le esportazioni e la produzione industriale. Quella tedesca è in ripresa congiunturale dopo due mesi di calo a novembre (+1,1%). Quella italiana continua a seguire una tendenza negativa dal secondo semestre 2017. Il cambio euro/dollaro chiude l’anno a 1,12, in lieve discesa rispetto al livello di apertura del 2019 (1,14). L’ascesa delle borse non si arresta a dicembre. Il Nasdaq prosegue costante la sua crescita, conquistando altri 5,1 punti percentuali su inizio mese. Il FTSE Londra guadagna un 3,2%. L’indice spagnolo Ibex ha chiuso con un +2,1% e quello francese Cac con un più debole +1,2%.
Il Dax tedesco sorprendentemente non supera il +0,1%. Nonostante il piano per il clima che il governo tedesco ha presentato a settembre scorso, alcuni analisti evidenziano che le strategie per la riduzione dell’impatto sul clima della maggior parte delle aziende tedesche quotate non sarebbero in linea con gli obiettivi definiti per i rispettivi settori.
Risultato molto positivo per Piazza Affari, che ha visto l’indice FTSE All share chiudere dicembre in forte crescita a +3,9%. Ottima prestazione anche per il FTSE Oil&Gas, indice dell’andamento del comparto energetico tradizionale, che ha guadagnato, nel mese, il 3,3%, beneficiando del balzo delle quotazioni petrolifere, che hanno così chiuso l’ultimo trimestre in recupero, prima ancora dei fatti di Baghdad. Il WTI ha chiuso a 61,1 $/b (+10,0% su novembre), massimo da maggio 2019. Il Brent si è attestato a fine mese sui 66,0 $/b (+5,8%), massimo da luglio 2019.
L’indice IREX delle small-mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana, dopo la forte crescita di novembre, mostra un andamento più contenuto: ha registrato un +1,8%, con la maggior parte delle quotate che hanno avuto performance positive. Tra i best performer si segnala GGP (+44,1%), seguito da Seri Industrial (+14,7%) e Alerion (+14,1%) che hanno chiuso con variazioni in doppia cifra. Seri Industrial ha ottenuto l’approvazione della Commissione Europea per un finanziamento da 427 milioni a Fib S.r.l. per avviare la prima “Gigafactory” italiana. La società, che opera sul mercato con il marchio Faam, sta sviluppando un impianto, che produrrà moduli e celle agli ioni di litio e riciclerà batterie a fine vita.
Alerion ha avviato un’offerta pubblica di sottoscrizione di obbligazioni, che si è conclusa con la raccolta di 200 milioni di euro. Inoltre, con la delibera dell’assemblea dei soci di settembre 2019, vi è stata la riduzione del capitale di 46 milioni legata alla fusione per incorporazione di Alerion Energie Rinnovabili in Alerion Clean Power. L’importo sarà destinato alla creazione di una riserva patrimoniale disponibile.
Proseguono gli investimenti delle aziende IREX in Italia. Enertronica Santerno ha sottoscritto un contratto di fornitura di dieci impianti fotovoltaici da 1 MW ciascuno in Lazio e Falck Renewables ha acquisito il 70% di un progetto in via di sviluppo in Sicilia da 35 MW. Le stesse aziende hanno concluso anche cessioni all’estero: la prima ha venduto il 100% di Enertronica Construction Namibia Limited e la seconda ha firmato la cessione del 49% degli impianti in USA a Eni per 70 milioni di dollari. Quest’ultima operazione fa parte di un accordo strategico tra le due aziende, che prevede la creazione di una piattaforma paritetica per lo sviluppo congiunto di progetti di energia rinnovabile negli Stati Uniti.
Tra i titoli in perdita, la worst performer è stata Iniziative Bresciane, che dopo aver registrato una forte crescita a novembre, chiude con un -4,6%. Non aiuta il calo della generazione idroelettrica in Italia che, nel periodo gennaio-novembre 2019, è stato dell’8,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex