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Le rinnovabili resistono al virus: Irex Index in crescita a gennaio

where Milano when Mer, 17/02/2021 who roberto

Dopo gli ottimi risultati nei due mesi di chiusura del 2020, anche il nuovo anno si è aperto con un incoraggiante aumento del 7,5%

di Alessandro Marangoni*

Il 2021 si apre ancora nel segno dell’incertezzairex-index-dic20.jpg per l’economia globale, dopo un crollo del PIL globale nel 2020 stimato nel 3,5% dall’FMI. Le previsioni mostrano però un cauto ottimismo: crescita nel 2021 (+5,5%) e consolidamento nel 2022 (+4,2%). La revisione al rialzo della previsione per il 2021 è dovuta alle prospettive di una ripresa delle attività produttive nella seconda metà dell’anno per effetto delle campagne di vaccinazione.
 
Anche per l’Europa il nuovo anno inizia in salita. Le stime preliminari dell’Eurostat fotografano una contrazione del PIL nel quarto trimestre dello 0,7% per l’Eurozona e dello 0,5% per l’UE. Questa nuovo calo, causato dalle misure di contrasto alla pandemia, arriva dopo il grande balzo registrato nel terzo trimestre (+12,4% per l’Eurozona e +11,5% per l’UE), e abbassa le stime del PIL complessivo 2020 a -6,8% per l’Eurozona e -6,4% per l’UE. Un 2020 in rosso anche per l’Italia, con il PIL crollato dell’8,9% (Istat) a causa della contrazione sia della domanda interna che di quella estera. Il PIL è stimato in crescita del 4% nel 2021, trainato soprattutto dalla ripresa della domanda interna. Investimenti in forte calo nel 2020 (-10% rispetto all’anno scorso), previsti in lieve ripresa nel corso dell’anno (+3,6%). Preoccupano le stime sulla disoccupazione, attesa in crescita sia nel 2020 (9,4%), che nel 2021 (11%). Per le Borse, il nuovo anno si è aperto senza ottimismo. A gennaio, il FTSE MIB perde il 3%. Il trend negativo caratterizza tutti i principali listini europei: il CAC francese segna -2,7%, mentre l’IBEX perde quasi il 4%. Negativo anche il DAX, che si contrae questo mese del 2,1%.
 
Inizio di anno complicato anche per il comparto energetico. Dopo una breve salita nella prima settimana del mese, l’indice FTSE Oil&Gas inizia un trend discendente, e chiude gennaio lasciando sul terreno il 3,4%. In controtendenza i petroliferi, che continuano sulla traiettoria rialzista di dicembre: il Brent a fine gennaio si scambiava a 55,9 dollari al barile contro i 51,7 di fine anno; stesso discorso per il WTI, che passando tra l’inizio e la fine di gennaio da 48,5 dollari al barile a oltre 53 mette a segno un rialzo di più del 7%. Non accenna a fermarsi la crescita dell’indice IREX delle small mid-cap pure renewables quotate su Borsa Italiana. Dopo gli ottimi risultati nei due mesi di chiusura del 2020, anche il nuovo anno si è aperto con un incoraggiante aumento del 7,5%.
A trainare l’indice è Alerion Clean Power (+24,8%). L’ottimo risultato è arrivato a seguito dell’approvazione del Piano Industriale 2021-23, che pone l’obiettivo di raddoppiare la capacità installata rispetto al 2020 per arrivare 1,5 GW di potenza lorda totale entro il 2023. Nella strategia dell’azienda sono inclusi l’espansione in Spagna, Romania e Bulgaria e la diversificazione tecnologica con un aumento del fotovoltaico. A dare fiducia agli investitori sono anche i 700 milioni di investimenti previsti. Altre prestazioni positive arrivano da Esi (+5,4%), Seri Industrial (+1,1%) e Iniziative Bresciane (+0,7%).
La peggior performance di gennaio è di Innovatec, in negativo del 10,9%. Per completare l’operazione di acquisizione del 50,1% di CleanTech LuxCo, l’azienda ha dovuto cedere il 100% di Sostenya Green. Inoltre, il mercato potrebbe non aver visto di buon occhio il recente aumento di capitale di circa 150.000 euro. Anche Enertronica Santerno (-9,4%), Agatos (-9,0%), EEMS (-8,7%) e Comal (-7,9%), nonostante l’ottima partenza dopo la quotazione in borsa di dicembre, non hanno soddisfatto gli investitori. Si chiude, quindi, un mese positivo per l’indice IREX, che dà continuità all’ultimo trimestre. In attesa di alcune modifiche al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riguardo alle energie rinnovabili, il settore è in fermento ed ormai pronto a nuovi investimenti per sfruttare le risorse disponibili del Next Generation EU.
 
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex

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