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Rinnovabili termiche, così non va – Anima: il decreto non è sufficiente per gli obiettivi Sen

where Milano when Lun, 26/11/2012 who roberto

Il presidente Sandro Bonomi si dice deluso per la remunerabilità di pompe di calore (ben al di sotto del 20%) e solare termico, ma anche per la mancata incentivazione delle caldaie a condensazione

“Le misure contenute nella bozza del documento inviato alla Conferenza Stato-Regioni non sono adeguate al raggiungimento degli obiettivi enunciati nella Strategia Energetica Nazionale.” L’accusa è di Sandro Bonomi, presidente di Anima/Confindustria che si è dovuto ricredere dopo aver espresso  la propria soddisfazione una volta presa visione dei contenuti  e per i quali esprime “una parziale soddisfazione su alcune scelte e una forte delusione su altre”.
Diverse le criticità: il Conto Energia Termico attuale - si legge in una nota - per ciò che riguarda le pompe di calore, per esempio, presenta “una remunerabilità ben al di sotto del 40% dichiarato: arriviamo al massimo al 15-20% per le pompe di calore fonte aria e addirittura a meno del 10% per quelle fonte acqua”. “La mancanza dell'incentivazione delle caldaie a condensazione per il settore privato rappresenta un grave handicap che, ci auguriamo possa essere colmato da una detrazione fiscale del 55% spalmata su un tempo di recupero dell'investimento inferiore ai cinque anni, come la stessa Strategia Energetica Nazionale sembra indicare”.
Infine, per quanto riguarda il solare termico l'incentivo è “decisamente inferiore a quanto auspicato se rapportato agli obiettivi molto ambiziosi del Piano d'Azione Nazionale per le Fonti Rinnovabili (Pan del 2010), che ipotizza di triplicare l'installazione di questo tipo di impianti entro il 2020”. L'aspetto positivo - ha comunque rimarcato - è dato dal fatto che questa tecnologia possa godere degli incentivi sia per il settore privato sia per quello pubblico.
“Basta con i buoni propositi annunciati e mai applicati – conclude Bonomi. La bozza del Conto Energia Termico in esame alle Regioni va modificata subito; ed è necessario un irrobustimento del 55%, altra misura fondamentale per riattivare il mercato interno e porre le basi per un efficientamento energetico dell'intero Paese”.