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Rinnovabili termiche, così non va – Il Consiglio dei geologi lamenta gli incentivi modesti alla geotermia

where Roma when Mar, 27/11/2012 who roberto

L’accusa: gli incentivi destinati ai piccoli impianti sono limitati a due anni (estesi a cinque per impianti maggiori, ma con incentivo annuo ridotto) e percentualmente molto inferiori al 40% dichiarato dai ministri. Le prime stime indicano un contributo  tra il 5 e il 10%, inferiore a quelli già modesti destinati alle altre tecnologie rinnovabili termiche

“Le promesse espresse nel documento di Strategia Energetica Nazionale hanno trovato un esito assai deludente nello schema di decreto Conto Energia Termica, che rischia di frenare enormemente lo sviluppo della geotermia a bassa entalpia in Italia, se la Conferenza Unificata Stato - Regioni non dovesse apportare forti correzioni”. Lo afferma in una nota il Consiglio Nazionale dei Geologi, secondo il quale “contro ogni attesa, lo schema di decreto ministeriale non rende alcun merito alla produzione di energia termica da fonte rinnovabile geotermica che, è bene ricordare, l'EPA (Agenzia per l’Ambiente USA) considera esplicitamente la migliore tecnologia per la climatizzazione estiva e invernale degli edifici, sia dal punto di vista dell’efficienza energetica sia per quanto riguarda la compatibilità  ambientale”.
Secondo il CNG, “il governo non ha il coraggio di dichiarare che gli incentivi dati al fotovoltaico sono stati una scelta sconsiderata e ora le risorse economiche sono esaurite. L'unico incentivo che intravediamo è quello all'internazionalizzazione di tutti i soggetti che ancora operano stoicamente e da pionieri in Italia per lo sviluppo e la diffusione della geotermia, fra i quali si contano molti geologi”.
Dunque, “il Consiglio Nazionale dei Geologi sollecita le Regioni perché in seno alla Conferenza Unificata riconoscano concretamente il contributo che la geotermia a bassa entalpia può dare in termini di risparmio e di efficienza energetica, nel rispetto dei più alti criteri di sostenibilità ambientale. Si segua - dicono - l'esempio virtuoso di molti stati europei (come Gran Bretagna e Germania) che hanno saputo adottare politiche realmente incentivanti, ponendo le premesse per il concreto sviluppo della geotermia.
Gli incentivi destinati ai piccoli impianti geotermici sono limitati a due anni (estesi a cinque per impianti maggiori, ma con incentivo annuo ridotto) e percentualmente molto inferiori al 40% dichiarato dai ministri. Le prime stime indicano un contributo  tra il 5 e il 10%, inferiore a quelli già modesti destinati alle altre tecnologie rinnovabili termiche, che pure risultano più dispendiose dal punto di vista energetico e a minore sostenibilità ambientale. Inoltre, gli incentivi saranno limitati agli interventi di sostituzione di impianti esistenti e non riguarderanno i nuovi edifici. Se approvato, questo decreto si rivelerà del tutto inefficace e inutilizzabile per gli impianti a pompa di calore geotermica.
 

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