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​Riscaldamento pellet. Gli operatori: la qualità dipende dalla materia prima non dall’origine

where Verona when Lun, 07/03/2016 who redazione

A rischio il mercato italiano del pellet, numero uno in Europa: gli operatori di settore chiedono di dare chiarezza alle regole per evitare il caos

portrait-rakos.pngNon è necessario indicare sul packaging, così come indica la normativa europea sul pellet, il luogo di origine della materia prima legno per evitare discriminazioni nei confronti di altri Paesi. La necessità urgente è chiarire una volta per tutte che la qualità del prodotto  dipende dalla materia prima e dal processo utilizzato per la sua trasformazione da parte del produttore che ne diventa il garante assoluto. È quanto emerso a un incontro nell’ambito di Progetto Fuoco, la mostra internazionale annuale di Verona dedicata a impianti, attrezzature e combustibili per calore ed energia dal legno.
Il rischio? Che salti tutto il mercato unico europeo di questo settore: un mercato da 18,8 milioni di tonnellate, di cui 3 milioni consumate solo nel nostro paese, al 90% nelle case degli italiani. C’è il rischio di creare danni economici a centinaia di imprese di produzione e commercio, danni che ricadrebbero in tempo reale sui livelli occupazionali del comparto.

Tre criteri da seguire - All’incontro fra esperti il presidente di European Pellet Council (EPC), Christian Rakos, ha ribadito che distributori e consumatori devono seguire tre criteri fondamentali: la presenza del marchio del produttore, la presenza di un marchio tecnico di certificazione volontaria, come EN Plus, e ovviamente il colore del prodotto: più chiaro è, più si avvicina al massimo standard di qualità, per ciò che attiene i residui da combustione e la pulizia dell’impianto.

La legge comunitaria - “In un mercato unico e all’alba del terzo millennio non ci si può più permettere di giudicare la qualità dal paese di origine del prodotto - ha ribadito Fabio Brusa, esperto in diritto commerciale e doganale - la normativa dell’Ue è molto chiara a tal proposito, non impone di indicare la provenienza e non lascia spazio a interpretazioni. Tutto ciò che avviene all’interno dei nostri confini comunitari è commercio, non è importazione.” Eppure, capita spesso che sulla base dell’interpretazione di normative nazionali avvengano blocchi di consegne e sequestri o si contestino diciture sul packaging dei prodotti, che non indicano il paese di origine del prodotto. “Invece, la disciplina comunitaria specifica chiaramente che commerciante e produttore coincidono nelle diciture di legge, ovvero è il soggetto che appone il marchio – indipendentemente da che si tratti di produttore o commerciante – che assume la responsabilità del prodotto nei confronti del proprio cliente e, quindi, del consumatore e che non è obbligatorio riportare il paese di origine di materie prime o prodotti.”

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Christian Rakos, presidente di European Pellet Council (EPC)
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