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​Spalma incentivi, gli studi legali spiegano le ragioni del ricorso

where Milano when Lun, 15/12/2014 who redazione

Il ricorso si basa sulla compromissione dei piani di investimento già effettuati e sul fatto che le condizioni contrattuali vengono modificate unilateralmente

Il taglio retroattivo degli incentivi compromette i piani di investimenti già effettuati delle imprese di settore e le condizioni contrattuali vengono modificati unilateralmente. Si basa su questi due punti critici i dubbi di costituzionalità avanzati per impugnare il Decreto Spalma Incentivi e le regole attuative del Gse.

Il ricorso è stato presentato  dallo studio legale Withers di Milano (avvocato Giulia Cipollini) per la parte legale e fiscale di analisi delle agevolazioni nel settore del fotovoltaico e di analisi della fattispecie, insieme con Pier Luigi Brogi (commercialista, studio BGSM & Partners) per gli aspetti relativi ai business model delle imprese, con l’avvocato Cerulli Irelli di Roma per la parte di diritto amministrativo e con lo studio di consulenza Baldanzi di Prato per la parte tecnica. Questo pool ha raggruppato un gruppo di imprese con impianti superiori a 200 chilowatt, per impugnare il Decreto Spalma Incentivi nonché le regole attuative del Gse.
Siffatta diminuzione degli incentivi – si legge in una nota - intacca una situazione già instaurata, da cui i produttori non possono sfuggire, se non vanificando i propri investimenti”.

Segnalano i professionisti che dal punto di vista giuridico, la legge 116/2014 di attuazione del Decreto Spalma Incentivi sembrerebbe ledere i legittimi diritti dei produttori e, di conseguenza, violare i principi costituzionalmente garantiti e quelli stabiliti a livello comunitario di certezza del diritto e di legittimo affidamento delle imprese verso lo Stato. Le linee guida agli incentivi per le rinnovabili dell'Unione Europea non consentono, infatti, agli Stati membri di adottare norme retroattive sui regimi di incentivazione già in vigore.

Oltre a ciò, si rileva la violazione delle norme contenute nel Trattato sulla Carta dell'Energia - ratificato in Italia con la legge 415/1997 - che dettano la stabilità dei sistemi di incentivazione a salvaguardia degli investimenti nel settore energetico.
Di qui, la necessità della presentazione del ricorso al Tar Lazio contro lo Spalma Incentivi, a tutela dei diritti degli operatori. Il ricorso mira, in prima battuta, a ottenere la dichiarazione di incostituzionalità della norma e, inoltre, ad ottenere il risarcimento del danno subito.