La storia. Così da ambientalisti è nata una multinazionale delle rinnovabili
La storia di Prosolia Energy, gruppo internazionale spagnolo creato da quattro giovani valenciani che avevano fondato un gruppo ambientalista, The Greens, e che poi hanno saputo trasformare in un’impresa di successo.
Prosolia Energy è una multinazionale
spagnola con sedi in diversi Paesi tra cui l’Italia che ha prodotto utili da 19,2 milioni di utili nel 2024. Non tutti sanno però che ad averla costituita sono stati quattro ambientalisti con tanti sogni e ambizioni e che avevano fondato in precedenza un gruppo chiamato The Greens. Uno di loro, Juan Carlos Guaita, è oggi presidente di Prosolia Energy, uno dei più dinamici produttori indipendenti di energia. Questa è la loro storia.
La storia
“Eravamo giovani e idealisti e sentivamo di dover fare qualcosa di concreto per mitigare i cambiamenti climatici, promuovendo il ricorso a fonti energetiche rinnovabili”, racconta Guaita. “Nelle aree rurali della Comunità Valenciana, a quel tempo, le case private non erano collegate alla rete elettrica. Decidemmo di partire da qui per realizzare quel cambiamento che sognavamo nel mondo: aprimmo una piccola società e iniziammo a sviluppare progetti di installazioni fotovoltaiche in modalità stand-alone, destinati a portare energia pulita negli immobili isolati della campagna valenciana”.
La svolta avvenne relativamente presto, nel 2005, grazie a un’apertura normativa in Spagna, che permise alla società di cambiare modello di business: “Fornire soluzioni di energia rinnovabile non più a immobili privati, ma a grandi consumatori industriali, per massimizzare il nostro impatto sull’ambiente e avere l’occasione di fare davvero la differenza nella creazione di un futuro più sostenibile”.
La crisi
Iniziò così una fase di rapida crescita della società, che si interruppe bruscamente nel 2010: l’effetto combinato di grandi cambiamenti sul fronte della normativa energetica in diversi paesi europei, tra cui la Spagna, e una crisi economica globale provocò una catastrofe aziendale. “Tra il 2010 e il 2015 attraversammo un momento di grande difficoltà: fummo costretti a chiudere la maggior parte delle sedi che avevamo aperto in Europa, Stati Uniti e Africa e licenziammo 250 dipendenti solo in Spagna”.
Tra le sedi costrette a chiudere i battenti ci fu anche quella italiana. “Nel 2013 – ricorda Guaita – chiamai Graziano Cucciolini, attuale country manager Italia di Prosolia Energy, per annunciargli la chiusura della nostra sede di Prato. Nel 2022 lo richiamai: la bufera era passata e c’erano di nuovo le condizioni per riprendere il nostro lavoro insieme”. La stessa attenzione venne riservata al resto del team: appena possibile, si impegnarono a riassumere la gran parte di coloro che avevano licenziato.
Il “vecchio” idealista
Oggi Juan Carlos Guaita nonostante tutte le tempeste ha ancora le idee chiare: “La tutela dell’ambiente non è una scelta volontaria, ma un imperativo globale”. E nessuno si stupisca se sembrano le parole di un attivista per il clima, perché il manager di oggi non rinnega nulla del giovane idealista che è stato. Quando gli si chiede quanto sia rimasto dell’originaria visione che animò la nascita di quel piccolo gruppo ambientalista dei primi anni Duemila nella multinazionale di oggi, Guaita non ha esitazioni. “Quella visione continua a guidare le nostre scelte, naturalmente coniugata con una strategia manageriale. Sono convinto che proprio l’equilibrio tra questi due obiettivi – l’impegno per l’ambiente e la crescita del business – sia il segreto del nostro successo. Senza quell’ideale a guidarla, Prosolia Energy sarebbe fallita, come molte altre aziende entrate nel settore delle energie rinnovabili solo per fini speculativi”.


