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Studio. Rinnovabili nel mondo: il successo continua malgrado la pandemia di COVID-19

where Parigi (Francia) when Mer, 16/09/2020 who roberto

Una ricerca di Coface prevede un incremento dell’utilizzo delle energie rinnovabili anche da parte di settori come la chimica e i metalli

La crisi da COVID-19 ha avuto un rinnovabili.jpgimpatto significativo sul settore delle energie rinnovabili, poiché ha interrotto le catene di approvvigionamento e la disponibilità di manodopera. Anche l’accesso ai finanziamenti è stato duramente colpito. Lo evidenzia una ricerca di Coface. Il calo della domanda e l’eccesso di offerta durante il periodo di lockdown in tutto il mondo hanno spinto al ribasso i prezzi dell’elettricità, e le utenze che utilizzano principalmente fonti energetiche tradizionali si trovano ad affrontare una “nuova realtà”. Il documento prevede un incremento dell’utilizzo delle energie rinnovabili anche da parte di altri settori, in particolare la chimica e i metalli, la cui attività li rende maggiormente inquinanti e che, per questo, devono rispettare normative più severe. Sono settori che devono anche adattarsi ad una maggior sensibilità dell’opinione pubblica ai temi dell’inquinamento e alla crescente eventualità di azioni legali.
 
Sviluppare le energie rinnovabili è una scelta obbligata
Secondo lo studio Coface, contestualmente alla pandemia di COVID-19, integrare le rinnovabili nella rete non rappresenta più un optional per i governi, sia nelle economie avanzate che in quelle emergenti, nonostante le notevoli difficoltà. È il caso soprattutto dell’America Latina, dove l’energia idroelettrica è sempre stata storicamente la più grande fonte di energia rinnovabile e dove lo sviluppo dei progetti sia fotovoltaici che eolici sta via via accelerando grazie alla loro economicità di costo. La Cina è il principale produttore di energia rinnovabile e un leader globale nella transizione energetica. Dall’inizio del 21° secolo, lo sviluppo dell’energia rinnovabile ha guadagnato una posizione significativa nel mix dell’elettricità globale. Secondo i dati dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), l’adozione di fonti rinnovabili ha avuto un buon impulso, passando dal 21,8% della capacità elettrica totale installata a livello mondiale nel 2000 al 34,7% nel 2019, grazie al crescente consenso globale che ritiene insostenibile un'economia basata sul carbonio. Questo per il legame tra consumo energetico e cambiamenti climatici. Inoltre, la disponibilità e le riserve di combustibili fossili sono limitate e la volatilità dei prezzi può far aumentare le incertezze del mercato. Si evidenzia anche un notevole cambiamento nel mix di energie rinnovabili: mentre, nel 2000, l'energia idroelettrica rappresentava il 93% della capacità rinnovabile globale totale, nel 2019 questo rapporto è sceso al 47%, altre fonti, in particolare solare ed eolica, sono cresciute.
 
Sviluppo delle energie rinnovabili: molteplici sfide all’orizzonte

I progetti di infrastrutture per le energie rinnovabili sono in aumento fin dall’inizio degli anni 2000; prima dell’arrivo della pandemia si prevedeva un altro anno di crescita costante nel 2020, ma lo shock del COVID-19 ha ribaltato le aspettative. Secondo l'AIE, il COVID-19 ha limitato il costante aumento delle energie rinnovabili e anche la capacità produttiva dovrebbe diminuire del 13% nel 2020, dopo dieci anni di crescita costante. È probabile però che nel 2021 si registri una ripresa, con una crescita del 17%, principalmente grazie ai progetti rinviati che tornano online. La riduzione attesa della capacità rinnovabile nel 2020 sarà maggiore in Europa, a causa dei rigidi lockdown in diversi paesi e di una minore propensione all'asta da parte degli investitori. A luglio, lo studio Bloomberg New Energy Finance (BNEF) ha rilevato che, durante il primo semestre 2020, gli investimenti nelle decisioni di eolico offshore sono cresciuti del 319% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, spingendo gli investimenti globali nelle energie rinnovabili al 5%. Tuttavia l'eolico onshore, che rappresenta la maggior parte della capacità rinnovabile in Europa, è diminuito.

I lockdown imposti in tutto il mondo hanno quasi interrotto le catene di approvvigionamento: infatti, i confinamenti hanno portato all'interruzione dell'intera catena del valore globale, dal momento che numerosi impianti sono stati chiusi per motivi di sicurezza, in particolare in Cina, importante attore globale nella generazione di energia rinnovabile. Anche la carenza di manodopera è stata cruciale, poiché molti paesi hanno chiuso i confini ai lavoratori stranieri. Si stima che queste carenze si dissolveranno gradualmente verso fine anno, con la riapertura degli impianti. L'impatto sarà ancora visibile fino alla fine dell'anno per molti progetti in corso.
La crescita economica ha risentito dell'improvviso moltiplicarsi dei lockdown in diverse parti del mondo, con un rallentamento nel consumo di elettricità, soprattutto in molti mercati emergenti, dove il settore manifatturiero non è maturo e ad alta intensità energetica. I paesi OCSE si trovano dalla parte opposta.
 
“Nonostante gli impatti della pandemia in atto, il settore delle energie rinnovabili sembra offrire prospettive non del tutto negative per il medio-lungo termine”, sottolinea Ernesto De Martinis, CEO di Coface in Italia e Head of Strategy Regione Mediterraneo e Africa. “Lo confermano, ad esempio, le previsioni di un maggiore ricorso ad energia da fonti rinnovabili da parte di alcuni importanti settori industriali – come chimica e metalli – che mostrano approvvigionamenti in aumento. A questo fattore, inoltre, si unisce una crescente sensibilità, da parte di aziende e società civile, verso un consumo ed una produzione di energia responsabili, che contribuisce a dare ulteriore spinta e opportunità al comparto”, conclude De Martinis.
 
Lo studio completo è disponibile: https://www.coface.it/

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