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L’annuncio americano sulla fusione nucleare: cosa sappiamo oggi sull’energia illimitata

where Washington (Stati Uniti) when Mer, 14/12/2022 who roberto

Un passo rivoluzionario verso un'energia pulita e a basso costo che in un solo colpo potrebbe consentire di ridurre l'inquinamento e frenare il cambiamento climatico. Tra trent’anni

Gli Stati Uniti hanno annunciatofusione-nucleare.jpg di aver vinta la corsa planetaria della fusione nucleare: il 'Santo Graal' dell'energia senza emissioni di carbonio che gli scienziati hanno inseguito e sognato sin dagli anni '50, quando si studiò come amplificare la potenza di un ordigno atomico arrivando alla bomba H. Un passo rivoluzionario verso un'energia illimitata, pulita e a basso costo che, in un solo colpo, potrebbe consentire di ridurre l'inquinamento, frenare il cambiamento climatico, garantire lo sviluppo dei Paesi più poveri. Ma soprattutto mutare i rapporti di forza nella mappa geopolitica, ridimensionando il potere di Paesi la cui economia dipende in gran parte dall'export di combustibili fossili, come la Russia e i Paesi del Golfo. La svolta conferma, inoltre, il primato degli Usa nella ricerca scientifica e nell'innovazione tecnologica, grazie anche ad investimenti pubblici e privati senza pari nel mondo, compreso il maxi pacchetto di aiuti per la green economy della recente legge anti inflazione varata dall'amministrazione Biden. Certo, ci vorrà tempo per arrivare all'uso commerciale dell'energia da fusione nucleare, 10 anni o forse decenni, come avvisano gli esperti, che già si chiedono se non sarà troppo tardi per invertire il climate change.
"Per gran parte di noi, è solo questione di tempo", ha assicurato al Washington Post uno degli scienziati della National Ignition Facility della 'Lawrence Livermore National Laboratory' in California, dove è stato ottenuto il risultato. Per decenni gli scienziati hanno sperimentato reazioni da fusione che però, finora, avevano consumato più energia di quanta ne avessero prodotta. Nel laboratorio in California è stato usato con successo uno dei più grandi laser al mondo.
 
Una piccola spiegazione
A differenza dell'energia da fissione nucleare, quella oggi prodotta nelle centrali atomiche con la pericolosa scissione di un nucleo pesante in due più leggeri e il problema delle scorie, quella da fusione riproduce il processo che avviene nelle stelle e nel Sole, con la combinazione senza rischi di due nuclei leggeri in un nucleo pesante. Come combustibile si usa l'idrogeno, praticamente inesauribile. Si avvicinano due nuclei fino a farli fondere tra loro a densità e temperature altissime (milioni di gradi Celsius) per superare la repulsione elettromagnetica. In questo modo si trasforma l'energia della reazione in elettricità che può alimentare case, uffici, aziende senza emettere carbonio nell'aria o produrre scorie radioattive da smaltire nell'ambiente.
L'energia prodotta, circa 25 megajoule, è stata generata grazie a 192 fasci laser che, in pochi miliardesimi di secondo, hanno colpito la parte interna di un piccolo cilindro contenente due elementi chiave (il deuterio e il trizio), come hanno spiegato all'ANSA l'esperto di fusione nucleare Stefano Atzeni, dell'Università Sapienza di Roma, e Fabrizio Consoli, responsabile del laser per la fusione Abc dell'Enea. Gli ostacoli in futuro non mancano, a partire dai costi giganteschi e dalle difficoltà tecniche per ricreare la reazione su larga scala e per mettere a punto macchinari (finora inesistenti) capaci di trasformarla a costi sostenibili in elettricità da mettere in rete. Ma un nuovo futuro non sembra lontano. "Questa svolta dimostra che la necessità di continuare ad investire nella fusione nucleare è forte", ha sottolineato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Abbiamo bisogno di vari approcci per garantire questa energia pulita in futuro, ma questo dimostra che vale la pena intensificare il lavoro e la ricerca", ha aggiunto.

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