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Eco-mobilità: a Pechino parte il metrò automatico più lungo del mondo

where Pechino (Cina) when Mar, 05/02/2013 who redazione

Misura 57 chilometri, trasporterà due milioni di passeggeri al giorno ed è attrezzato con tecnologia Cbtc, Communication based train control, della Siemens. La denuncia del “Wall street journal”: il governo cinese incontra pesanti resistenze industriali sui programmi di riduzione dell’inquinamento, emissioni automobilistiche comprese

Con i suoi 57 chilometri di lunghezza, la linea dieci della metropolitana di Pechino è la più lunga tra le automatiche del mondo. I suoi 84 treni entrano in funzione in questi giorni, dopo un lungo periodo di test.
Siemens, informa una nota, ha equipaggiato sia la linea che le apparecchiature di bordo con il sistema di protezione Trainguard Mt. La linea cinese è ora la più lunga metropolitana del mondo dotata del Cbtc, Communication based train control, il sistema di guida senza pilota.
Con circa 336 chilometri di binari, la rete metropolitana di Pechino è la seconda in estensione della Cina. La linea dieci fa parte della linea metropolitana esterna, che collega il nordovest al sudest della città. La prima sezione ha aperto i battenti con i Giochi olimpici del 2008, mentre la tratta di nuova apertura – che comprende circa trenta chilometri di binari e 21 stazioni – collegherà i quartieri sudoccidentali di Pechino. Il collegamento è stato progettato per ospitare circa due milioni di passeggeri al giorno e ha l’obiettivo di alleviare in modo significativo il carico sulla rete di trasporto della città, nonché il traffico automobilistico.
La Cina, infatti, nonostante sia il paese più ambizioso al mondo in termini di investimenti nel settore ferroviario (sta progettando la costruzione di 85 nuove linee di trasporto di massa in oltre trenta città), ha drammatici problemi d’inquinamento. Ma il governo, come riporta un articolo del “Wall street journal”, sta incontrando notevoli resistenze nel far accettare la propria politica anti smog: dall’altra parte della barricata ci sono le grandi aziende di stato e gli interessi locali.
Il programma di riduzione delle emissioni degli impianti a carbone “ha avuto un parziale successo”, scrive il quotidiano Usa, controbilanciato tuttavia “dal rapido aumento della produzione industriale e dalla mancanza di regolamentazioni sufficientemente stringenti sulle emissioni automobilistiche”.

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