Eco-moda a Napoli. A Innovation Village sfila il tessuto generato dai batteri
Borse, gioielli e oggetti di design realizzati con la bio-pelle ScobySkin “invadono” villa Doria d’Angri il 29 e 30 maggio. All’evento focus su bioeconomia e materiali biofabbricati.
La biologia è alla base dell’innovazione tecnologica, che si tratti di deep tech, di energia o di nuovi materiali. Tra questi ultimi c’è la grande famiglia dei bio-materiali, a cui si guarda con fiducia in molti comparti per risolvere problematiche ambientali impellenti: che si tratti di bio-materiali o biopolimeri di origine naturale o sintetica, oppure di microrganismi viventi (enzimi, collagene, batteri, alghe, miceli) adottati per la creazione di nuovi materiali in laboratorio attraverso processi fermentativi, i bio-based materials sono una delle priorità individuate anche nella piattaforma delle tecnologie strategiche (Step) promossa dall’Unione europea. Processi biologici che emulano quelli naturali, con un’efficienza energetica incomparabile rispetto ai processi industriali tradizionali.
Un tessuto realizzato senza chimica
Un tema su cui, sin dal 2022, Innovation Village – il principale evento r2b (research to business) del centro e sud Italia, https://innovationvillage.it – ha attivato un focus permanente, con un forum che coinvolge scienziati, imprese e ricercatori. Quest’anno, in occasione della decima edizione della manifestazione in programma il 29 e 30 maggio a villa Doria D’Angri (Napoli), è previsto un evento speciale: verranno presentati i primi prodotti realizzati con ScobySkin, un tessuto generato da batteri “operai” senza l’uso di sostanze chimiche dannose. Nessun pericolo: si tratta degli stessi batteri dell’aceto impiegati comunemente in casa; gli altri ingredienti sono tè, zuccheri anche ricavati da scarti di frutta e una modesta quantità d’acqua. Il prodotto è una cellulosa (analoga a quella degli alberi, ma con una struttura più solida) che, una volta essiccata, diventa simile alla pelle: può essere goffrata, verniciata, lavorata e cucita.
Un’anteprima di questi materiali è stata offerta a fine marzo al teatro San Carlo di Napoli, dove la direttrice della sartoria del teatro, Daniela Ciancio, ha vestito la Salomè e gli altri protagonisti dell’opera anche con gioielli e parti di abiti realizzati con ScobySkin. I prototipi saranno presentati a Innovation Village insieme a una linea di borse firmate dalla designer messicana Laura Garcia Rubio, anch’esse realizzate con la nanocellulosa batterica.
Brevettato nel 2022
Brevettato nel 2022, il nuovo materiale è frutto di un’intensa attività di ricerca condotta nei laboratori di Knowledge for Business, in stretta collaborazione con il Centro interdipartimentale di ricerca sui biomateriali dell’Università Federico II e diversi istituti del Cnr, sotto la direzione scientifica del professor Paolo Netti, direttore del Crib dell’Istituto italiano di tecnologia.
Questo nuovo concept nella produzione di materiali si sta configurando come un settore produttivo emergente. Al recente Salone del Mobile di Milano, diverse aziende innovative hanno presentato prodotti realizzati con materiali compositi a base di micelio - la parte vegetativa dei funghi - che promettono di rivoluzionare il concetto di produzione nel campo del design e dell’architettura, spingendo verso un sistema rigenerativo.
Nella foto, la nanocellulosa batterica, la pelle “bio” ottenuta da batteri naturali senza l’uso di sostanze chimiche (ufficio stampa Innovation Village).