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Effetto “cul-de-sac”: così le montagne favoriscono le piogge torrenziali

where Bologna when Mer, 05/11/2025 who roberto

Il Cmcc ha scoperto perché l’Emilia Romagna e altre regioni mediterranee sono particolarmente vulnerabili a precipitazioni violente e alluvioni.

Un nuovo studio del Centro alluvione-er-flickr.jpgeuro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc), pubblicato su “Scientific Reports”, svela perché l’Emilia Romagna e altre regioni mediterranee sono particolarmente vulnerabili a piogge torrenziali e alluvioni (al netto dell’incuria del territorio). È l’“effetto cul-de-sac”: le catene montuose intrappolano l’aria umida spinta da cicloni stazionari, provocando precipitazioni intense e prolungate.

La ricerca (“A cul-de-sac effect makes Emilia-Romagna more prone to floods in a changing climate”) ha preso le mosse dalle alluvioni che nel maggio 2023 hanno devastato l’Emilia Romagna, causando 17 vittime e danni stimati in 8,5 miliardi di euro. Gli studiosi hanno individuato un ciclone fermo sull’Italia centrale che ha convogliato per giorni aria carica di umidità dall’Adriatico verso le aree interne, dove i rilievi hanno agito come una barriera naturale. Un meccanismo simile, spiegano, si è ripetuto nel 2024.

Secondo il Cmcc, eventi del genere - considerati rarissimi fino a pochi decenni fa - potrebbero diventare più frequenti in un clima sempre più caldo. “Il tipo di ciclone persistente che ha colpito l’Emilia Romagna non è unico di questa regione. Zone del Mediterraneo con una conformazione simile potrebbero subire gli stessi rischi”, spiega Enrico Scoccimarro, climatologo e primo autore dello studio.

I ricercatori hanno introdotto un nuovo indicatore, la persistence density dei cicloni, pensato per migliorare i sistemi di allerta precoce e la capacità di previsione su scala stagionale. “È il primo passo verso strumenti predittivi più efficaci, anche grazie all’intelligenza artificiale”, aggiunge Scoccimarro.

L’analisi dei dati degli ultimi quarant’anni conferma una tendenza: le condizioni favorevoli a eventi estremi e persistenti stanno aumentando. Un segnale chiaro dell’urgenza di rafforzare monitoraggio e prevenzione in tutto il Mediterraneo.

Leggi qui lo studio del Cmcc: https://www.nature.com/articles/s415...

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