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Energy Innovation Report - Investire in startup e digitale: così le imprese energetiche punteranno sull’innovazione

where Milano when Mer, 17/07/2019 who roberto

Il settore presenta molte contraddizioni: in Europa solo il 10% delle aziende dell’energia investe in R&S, eppure il 2018 è stato un anno record per i brevetti, che hanno raggiunto quota 1000 

Nuove tecnologie digitali e modelli dienergy-cityscape.jpg business inediti of­frono grandi opportunità di rinnovamento alle imprese del settore energia che vogliano rafforzare il proprio vantaggio competitivo, ma comportano anche sfi­de notevoli legate allo svilup­po di strategie capaci di far leva sull’innovazione.

 Per anticipare e cavalcare i nuovi trend tecnologici e cre­are nuovo valore per i clienti, le impre­se dell’energia devono dunque aprirsi alle idee esterne, fare leva su risorse e conoscenze detenute da startup innovative, acquisire competenze digitali e stimolare processi creativi. Di questo si occupa la prima edizione dell’Energy Innovation Report dell’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, presentato nei giorni scorsi, che mette in luce la complessità della sfida.
 
“In Europa solo il 10% delle aziende che si occupano di generazione, distribuzione e vendita di energia investe in Ricerca e Svi­luppo, ma allo stesso tempo il 2018 ha fatto segnare un record di quasi 1.000 brevetti registrati dalle imprese del set­tore - commenta Vittorio Chiesa, Direttore dell’Energy&Strategy Group -. La chiave per comprendere questi dati apparentemente contraddittori è la crescente apertura all’esterno dei processi di innovazione, che si con­cretizza in investimenti in startup, acquisizione di digital skills, adozione di pratiche che fanno riferimento all’Open Innovation e al Design Thin­king, al fine di stimolare la creatività e speri­mentare nuovi modelli di business. Lo studio mostra inoltre che l’innovazione non è più appannaggio esclusivo delle grandi imprese molto radicate nel mercato, anzi, PMI e startup stanno acqui­sendo un ruolo sempre più centrale grazie alla loro flessibilità e agilità nel governare il cambiamento. È per questo che il successo dell’innovazione dipende in primo luogo dalla collabo­razione tra grandi e piccole imprese”.
 
A riprova di ciò, in Europa gli investimenti in startup innovative realizzati da imprese dell’energia at­traverso fondi di Corporate Venture Ca­pital hanno raggiunto nel 2018 i 769 milioni di dolla­ri (+31% sul 2017), un dato certamente significativo, ma relativamente limitato se si consi­dera che le 14 principali imprese specializzate nella fornitura di tecnolo­gie per il settore energetico ne hanno investiti 1,2 miliardi, il doppio rispetto all’intero settore dell’energia in senso stretto.
Inoltre, mentre l’Europa si sta muovendo a tassi di crescita importanti, solo il 3% degli investimenti in startup sono realizzati da imprese italiane. Allo stesso modo, le startup inno­vative italiane rappresentano solo l’1% dei target di investimenti di Corpo­rate Venture Capital a livello europeo: la classifica è guidata da paesi come Germania, Francia e Regno Unito, le cui startup catturano il 33% degli in­vestimenti totali in Europa.
 
Non mancano tuttavia segnali positivi: in Italia, quasi il 90% delle imprese dell’energia sta investendo significativamente nell’acqui­sizione e sviluppo di competenze digi­tali e il 67% di esse ha creato un budget per le attività di Open Innovation, molto spesso in concomi­tanza con la costituzione di una struttura organizzativa dedicata all’acquisizione di idee e conoscenze al di fuori del perime­tro aziendale. In quanto all’adozione delle metodologie di Design Thinking, il settore dell’energia è secondo solo alle grandi istituzioni fi­nanziarie ed assicurative.
Il Report si concentra dunque su quattro temi oggi centrali nelle strategie di innovazio­ne delle imprese Energy: gli in­vestimenti di Corporate Venture Capital nel capitale di startup ad alto contenuto tecnologico, le digital skills più ricercate, le pratiche di Open Innovation e le metodologie di Design Thinking messe in atto.
 
Le strategie di Ricerca e Sviluppo delle imprese Energy - Sono stati analizzati gli investimenti in R&S di 878 imprese del set­tore Energy in Europa, tra il 2009 e il 2018: sono risultati nettamente in riduzione, specialmente tra le grandi aziende (solo il 10% investe, dieci anni fa era il 25%), mentre tra le PMI si è verificato il fenomeno opposto. Allo stesso tempo, tuttavia, si sono registrati complessivamente più di 1.000 brevetti tra il 2017 ed il 2018. Le im­prese investono maggiormente in ricerca e sviluppo quando devono fare i conti con performance nega­tive; tuttavia, ciò non sempre porta a un miglioramento in termini di ROA (Return on Assets) nel breve-medio ter­mine.
 
I principali trend tecnologici
- Lo studio ha identificato 14 trend tecnologici significati­vi per il settore, divisi in tre gruppi: tecnologie emergenti ad alto im­patto nel lungo periodo (Blockchain, Cybersecurity, Cloud Computing, Energy Storage); tecnologie in fase di sviluppo e ad alto impatto nel medio periodo (Arti­ficial Intelligence & Machine Learning, Big Data & Analytics, Electric Mobili­ty, Internet of Things & Connectivity, Smart Grid & Demand-Response); mediamente mature con impatti incrementali nel bre­ve-medio periodo (3D Printing, Augmen­ted & Virtual Reality, Energy Efficiency, Re­newable Energies, Robotics & Drones). Infine, grazie al coinvolgimento di un pa­nel di esperti, è stata delineata un’agenda strategica per i manager del settore, iden­tificando tre principali trend: “urgenti”, ossia Robotica e Dro­ni, E-Mobility e Augmented & Virtual Reality, per i quali si prevedono forti impatti sul modello di business nel breve periodo; “emergenti”, cioè Cloud Computing, Big Data, Renewable Energies e 3D Printing, che rappresentano una scommessa; “strategici”, ossia Blockchain, Internet of Things, Artificial Intelligence & Machine Learning, Energy Efficiency, Smart Grid & Demand-Response, Cyberse­curity e Energy Storage, che non sono ancora assolutamente centrali nelle strategie e nel core business delle imprese Ener­gy ma che lo diventeranno nel lungo periodo.
 
Trend e caratteristiche principali degli investimenti di CVC - Il Corporate Venture Capital (CVC) è uno strumento di finanza imprenditoria­le attraverso cui le imprese investono nel capitale di startup innovative, general­mente con quote di minoranza. Gli inve­stimenti di CVC hanno obiettivi strategi­ci, come il presidio e lo sviluppo di nuove tecnologie o nuovi modelli di business. Lo studio analizza tutti gli investimenti di CVC effettuati dal 2010 al febbraio 2019 dalle imprese Energy europee (113, per 271 investimenti) e i fornitori di tecnologia per la filiera dell’energia (14, per 272 investimenti). Il CVC nell’Energy cresce ogni anno del 30-40% a partire dal 2017, raggiungendo i 769 milioni di dollari di inve­stimenti in startup innovative nel 2018. Un trend importante, ma comunque an­cora agli albori. Il 24% delle imprese Energy af­fronta l’investimento da solo, mentre il 45% preferisce farlo in partnership con enti finanziari, il 15% con altre im­prese e il 15% for­mando un gruppo di investitori misto. In merito alle strategie di investimento, il 41% degli investimenti sono fina­lizzati a sostenere e sviluppare il proprio core business, mentre quelli delle restanti imprese mirano a entrare in contatto con tec­nologie o innovazioni complementari alle proprie. Solo il 2% degli investimenti considerati è di natura prevalentemen­te finanziaria. Due terzi degli investi­menti riguardano startup europee (in particolare tedesche, francesi e inglesi), mentre i fornitori di tec­nologia investono in maniera più marcata negli Stati Uniti, Germania e Israele. Le startup italiane re­stano largamente escluse dal fenomeno, rappresentando solo l'1% degli investi­menti.
 
Gli ambiti di innovazione delle startup oggetto di investimenti di CVC -
Ma su cosa lavorano le startup oggetto degli investimenti? Il 29% delle imprese Energy ha investito, a partire dal 2010, in startup legate alle rinnovabili, mentre il 16% in servizi di energy management e gestione delle smart grid. Si nota però un trend crescente verso tecnologie e soluzioni di Smart Building, Smart Grid & Ener­gy e Smart Mobility, Industrial Analytics e Cybersecurity.
Tra i fornitori di tec­nologia c’è invece più eterogeneità: il 13% e 14% degli investi­menti sono andati a startup legate all’Industrial Analytics e alla Cyber­security. L’attenzione di queste im­prese è diminuita nei confronti di Renewable Energies, Smart Grid & Energy e Smart Building, mentre sta crescendo verso la Smart Mobility.

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