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Eureka! Per i Paesi in via di sviluppo in arrivo l’acqua depurata con l’energia solare

where Milano when Mar, 10/09/2013 who redazione

La tecnologia è stata messa a punto dall’università Rice di Houston, in Texas

L’università Rice di Houston, in Texas, ha messo a punto una tecnologia per depurare l’acqua con l'energia solare, particolarmente adatta ai Paesi in via di sviluppo che non hanno elettricità. La stessa tecnologia, semplice da realizzare ed economica, può essere utilizzata anche per sterilizzare gli strumenti medici nei Paesi più poveri. Il sistema è stato presentato durante una conferenza della società di chimica americana che si è svolto a Indianapolis.
''Quasi due miliardi di persone - ha osservato Naomi Halas, a capo del gruppo che messo a punto la nuova tecnologia - vivono in aree senza un regolare approvvigionamento di energia elettrica, indispensabile per far funzionare macchinari chiamati autoclavi, che producono vapore per sterilizzare strumenti medici e dentistici''.
Senza questa macchina, aggiunge, per prevenire la diffusione di germi che causano malattie bisogna affidarsi a sterilizzanti chimici che possono essere costosi e difficili da trasportare. Per questo i ricercatori hanno sviluppato una soluzione alternativa, ovvero una tecnologia a vapore solare, che utilizza la luce solare come fonte di energia, è di piccole dimensioni, uccide i microrganismi che causano malattie in modo efficace e in tempi relativamente brevi, solo cinque minuti, ed è facile da usare.
Sono stati realizzati due prototipi di macchine a vapore solari: uno per sterilizzare gli strumenti medici e dentistici e un altro per disinfettare i rifiuti, che sono un'altra fonte di trasmissione di malattie nei Paesi in via di sviluppo. La tecnologia potrebbe trovare applicazione anche per depurare l'acqua sporca o salata e per azionare piccole turbine elettriche per generare elettricità.
I test hanno mostrato che il sistema produce vapore a temperature comprese tra 115 e 132 gradi, sufficienti a uccidere la maggior parte dei batteri resistenti al calore e anche i virus. I prototipi sono costituiti da un dispositivo simile a uno specchio piatto che concentra la luce solare in un contenitore d'acqua dove sono immerse nanoparticelle che funzionano come nano-bollitori. La luce solare riscalda rapidamente le nanoparticelle che rilasciano uno strato di vapore. ''Più dell'80% dell'energia che le nanoparticelle assorbono dal sole - ha spiegato Halas - viene convertita in vapore''.