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Fatevi sotto! Richiesti 4 milioni di lavoratori con green skill entro il 2026

where Venezia when Mer, 15/02/2023 who roberto

Un’impresa su due sta investendo in processi di trasformazione sostenibile. Al via il progetto di Confindustria, Federmanager e 4.Manager

Tra il 2023 e il 2026, imprese green-skill.jpge Pubblica Amministrazione avranno bisogno di circa 4 milioni di lavoratori con competenze green di alto e medio profilo. In tale contesto, diviene fondamentale l’inserimento in azienda di una figura profes­sionale dotata di competenze trasversali in materia di ESG. Per questo, Confindustria, Federmanager e 4.Manager hanno avviato un’iniziativa che ha l’obiettivo di rilevare il fabbisogno delle imprese di competenze manageriali specifiche, evidenziando le skill di questa professionalità emergente e strutturando un percorso di formazione ad essa dedicato. L’azione punta a sensibilizzare territori e istituzioni sulla necessità di introdurre politiche di incentivazione a supporto delle imprese che si dotano di competenze manageriali nel campo. Tra gli obiettivi anche l’individuazione nel dettaglio delle caratteristiche e le competenze delle figure manageriali per la sostenibilità emergenti: sustainability manager, environmental manager, social manager, governance manager.
 
I dati dell’osservatorio
Secondo i dati dell’Osservatorio 4.Manager, che ha sondato un panel di oltre 4.000 imprese, il sistema industriale ha aumentato del 5% ogni anno la richiesta di manager dotati di competenze sempre più precise nel settore green, oltre che qualificati in materia di criteri ESG, un mercato che dal 2021 è cresciuto del 19%. Complessivamente, le aziende prese in esame hanno dichiarato di aver acquisito nel corso degli ultimi 3 anni: competenze manageriali (64%); competenze scientifiche (45%); competenze tecniche (73%). A tale riguardo, il Rapporto rivela che oltre il 50% delle Grandi e Medie imprese sta elaborando una strategia di trasformazione in funzione della sostenibilità, cercando professionisti in grado di comprendere tutti i processi aziendali, migliorando al contempo la pianificazione e la gestione. La maggior parte delle imprese, incluse quelle scarsamente orientate all’innovazione, sono consapevoli che solo la trasformazione sostenibile eviterà limiti operativi di accesso ai mercati e al credito. Entro il 2030 le aziende non sostenibili rappresenteranno la parte residuale di un mercato nel quale beni e servizi “sostenibili” saranno la norma. Dai dati raccolti su LinkedIn, nell’ultimo anno si osserva in Italia la costante richiesta e crescita di alcune qualifiche professionali dell’area sostenibilità, tra cui il ruolo di Responsabile sostenibilità (+52%), seguito dal ruolo di Sustainability Specialist (+43%) e dal ruolo di Consulente sostenibilità (+34%). Le tre città principali che registrano la più alta concentrazione di questi professionisti sono: Milano, Roma e Torino.
 
Il fattore competenze
“Per rendere la transizione una grande opportunità di sviluppo e innovazione, il fattore competenze svolge un ruolo fondamentale” – ha affermato Katia Da Ros, Vicepresidente di Confindustria per l’Ambiente, la Sostenibilità e la Cultura -. Potenziare le competenze dedicate alla sostenibilità vuol dire anche agevolare lo sviluppo e l’inserimento di figure dedicate in azienda, come quella del sustainability manager, che possono rivestire un ruolo strategico per le imprese, anche in funzione dei criteri ESGs. La sostenibilità è l’unica dimensione possibile per continuare a crescere. Per questo siamo impegnati a supportare il nostro Sistema in questo percorso – ha aggiunto Da Ros – con l’obiettivo di potenziare le competenze e migliorare le strategie di comunicazione, e capitalizzare così gli sforzi compiuti finora per rendere e far percepire l’industria sempre più consapevole del valore di essere sostenibile.
Per accompagnare le imprese in questo cambio di paradigma del fare impresa, dove il concetto di industria 4.0 – principalmente orientato all’innovazione – sta evolvendo verso una soluzione 5.0 e dove l’innovazione si fonde con le componenti della transizione sostenibile, è assolutamente necessario avviare un nuovo, ambizioso piano di politica industriale che valorizzi e incentivi gli investimenti dedicati alla transizione verde e sostenibile, includendo gli aspetti della formazione e delle competenze.
“La crescita della domanda di competenze manageriali con green skill e di figure come il Sustainability Manager dimostra non solo che innovazione e sostenibilità sono intrinsecamente connesse ma soprattutto che la sostenibilità ha assunto un ruolo strategico per lo sviluppo del Paese, anche in risposta alle esigenze del mercato energetico e degli investimenti del PNRR”, ha commentato Stefano Cuzzilla, Presidente 4.Manager e Federmanager. “Per questo è importante che le istituzioni sostengano, anche sotto forma di incentivazione, tutte le aziende che inseriranno al loro interno figure specializzate in temi di ESG che, grazie al loro know-how, saranno in grado di traghettare il nostro Paese verso un'economia della sostenibilità non solo ambientale ma anche economica e sociale”.

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