Guida autonoma record (440 km): il Polimi fa la storia alla Carrera Panamericana
Debutto riuscito per l’AI italiana e messicana installata su una Maserati senza pilota: è il primo veicolo autonomo che completa la gara sudamericana.
Un veicolo autonomo ha
percorso 440 chilometri senza conducente durante la 75esima edizione della Carrera Panamericana in Messico. Il risultato è il frutto della collaborazione tra Politecnico di Milano (Italia) e Tecnológico de Monterrey (Messico), e segna un nuovo capitolo per la mobilità intelligente.
L’auto, una Maserati GranCabrio Folgore dotata del sistema di guida autonoma sviluppato dal gruppo Aida – Artificial intelligence driving autonomous del Politecnico di Milano, ha affrontato ambienti molto diversi: traffico urbano, autostrade, passi di montagna e tratti con pioggia. “È stato entusiasmante vedere la tecnologia Aida adattarsi alla realtà unica e complessa delle strade messicane”, ha spiegato Sergio Matteo Savaresi, direttore del dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Polimi.
Il progetto, denominato Global talent on wheels, ha trasformato la gara in un laboratorio itinerante. Il convoglio è partito da Puebla il 10 ottobre e ha attraversato otto stati messicani, raccogliendo dati fondamentali per lo sviluppo degli algoritmi di guida autonoma. Durante il percorso, i team del Tecnológico de Monterrey hanno coinvolto studenti e comunità locali presso sei campus universitari, promuovendo il dialogo sulle sfide tecnologiche e sociali della mobilità del futuro. “Partire dal campus è stato simbolico e concreto per mostrare come ricerca e tecnologia possano entrare nella vita delle persone”, ha sottolineato Jorge Lozoya, del gruppo BloomDrive Intelligence del Tec.
L’operazione dimostra che l’intelligenza artificiale può uscire dal laboratorio e fungere da catalizzatore per una mobilità più sicura, sostenibile e centrata sull’uomo. Non si tratta più solo di una corsa automobilistica: è un’occasione per testare strumenti che potrebbero ridefinire il modo in cui ci muoviamo.
In definitiva, la Carrera Panamericana 2025 non sarà ricordata solo per la sua tradizione motoristica, ma anche come piattaforma di innovazione. Le università protagoniste confermano così il loro ruolo di infrastrutture della conoscenza e del cambiamento nel settore della mobilità e della tecnologia.
Foto: ufficio stampa Polimi


