Idrogeno e combustibili rinnovabili: così le Soc guideranno la svolta dell’energia
Esperti a convegno per il progetto europeo Amps (Automated mass production of Soc stacks), finanziato con 6,6 milioni pubblici. L’evento ha messo in luce le potenzialità delle celle a ossido solido (Soc) nella transizione energetica.
Più di sessanta esperti hanno partecipato al workshop internazionale “Unlocking the potential of Soc technologies for a decarbonized future”, organizzato la scorsa settimana dal progetto europeo Amps (Automated mass production of Soc stacks). L’evento, online, ha messo in luce le potenzialità delle celle a ossido solido (Soc) nella transizione energetica.
Le Soc sono dispositivi elettrochimici ad alta temperatura che possono funzionare sia come elettrolizzatori (Soec) per produrre idrogeno verde, sia come celle a combustibile (Sofc) per generare elettricità da combustibili rinnovabili. La loro reversibilità le rende particolarmente adatte per applicazioni in settori difficili da decarbonizzare, come l’industria pesante e il trasporto marittimo.
Il progetto Amps, finanziato con 6,6 milioni di euro dal programma Horizon Europe, riunisce undici partner da sei Paesi e mira a rendere la produzione di Soc più efficiente e scalabile. Obiettivo principale è ridurre il costo di produzione degli stack Soc a meno di 800 €/kW, con una capacità produttiva di 100 MW all’anno. Per raggiungere questo traguardo, Amps sta sviluppando tecniche di produzione automatizzate e sistemi di controllo qualità basati su intelligenza artificiale e gemelli digitali.
Durante il workshop, sono stati presentati casi concreti di applicazione delle Soc, come la produzione di ammoniaca verde mediante elettrolizzatori ad alta temperatura, illustrata dal progetto di Topsoe; l’utilizzo di celle a combustibile alimentate a biogas in impianti agricoli, con l’esempio del consorzio Monviso Agroenergia; e applicazioni navali per sistemi di propulsione con celle Sofc, presentate dal Dlr (Deutsches zentrum für luft-und raumfahrt, ovvero il Centro aerospaziale tedesco) nel progetto Nautilus.
Il Politecnico di Torino, partner del progetto, ha evidenziato l’importanza di valutare l’impatto economico e ambientale delle nuove linee produttive. L’ateneo torinese, in particolare, analizza la sostenibilità delle tecnologie Soc per garantire che siano competitive e rispettose dell’ambiente.
Con il supporto di partner industriali come Elcogen, Amps sta testando le tecnologie sviluppate in ambienti produttivi reali, puntando a una diffusione su larga scala delle Soc in Europa.
Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito ufficiale del progetto: www.amps-project.eu
Foto: ufficio stampa Amps