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​Progetto europeo per produrre energia dalla depurazione delle acque

where Torino when Lun, 30/03/2015 who redazione

Il progetto europeo Sofcom, coordinato dal Politecnico di Torino, vuole ottenere energia grazie ad una cella a combustibile ad alta efficienza

30mar15tecnologiapolitecnicotorinoimg0851.jpgSofcom vuole creare elettricità e calore da alcuni impianti di depurazione delle acque. Il progetto è finanziato dalla Commissione Europea tramite la propria Agenzia Fch Ju nell'ambito del VII Programma Quadro, e ha come capofila il Politecnico di Torino, assieme a dieci partner europei accademici e aziendali di sette paesi. L'idea che sta alla base del progetto (dal valore complessivo di 6,2 milioni di euro) è quella di rendere produttivo dal punto di vista energetico un processo necessario, cioè la depurazione delle acque di scarico.

L’applicazione del procedimento messo a punto dal progetto permetterà non solo di ottenere energia elettrica e calore, come tipico per un sistema cogenerativo, ma anche altri due prodotti: acqua pulita e il ri-fissaggio del contenuto di carbonio del combustibile primario (biogas) in forma di biomassa (alghe) che può essere reimpiegata.
Il dimostratore realizzato grazie al progetto è stato presentato nei giorni scorsi nel corso del seminario "Patrimonio idrico, risorse rinnovabili e ambiente. Il presente e il futuro della depurazione in Europa", organizzato a Torino da Smat.

"Il prototipo messo a punto" - spiega Massimo Santarelli, docente del Dipartimento Energia del Politecnico di Torino e coordinatore del progetto - "prevede la realizzazione di un sistema energetico integrato basato sull'utilizzo di combustibili rinnovabili (biogas da digestione anaerobica e syngas da gassificazione di biomassa) in generatori elettrochimici ad alta efficienza organizzati in configurazione poli-generativa, con recupero completo della CO2 e riutilizzo del Carbonio".

Il cuore del sistema è costituito dalla cella combustibile a ossidi solidi che lavora ad alta temperatura e trasforma il biogas, prodotto dal processo bio-chimico finalizzato alla depurazione dalle acque di scarico che confluiscono nei depuratori, in energia elettrica attraverso un procedimento elettrochimico a efficienza maggiore rispetto a quelli tradizionali basati su una macchina termica.
Il progetto prevede l'applicazione di questa cella ad altissima efficienza agli impianti di trattamento delle acque. Il prototipo torinese infatti è installato in uno di questi impianti, fra i più grandi d'Europa, che comportano flussi di acqua ricche di nitrati e fosfati. Questi flussi di acqua vengono ripuliti con il passaggio in un foto-bio-reattore in cui si effettua la crescita di colture di alghe, che si nutrono di CO2 recuperata dal processo oltre che di nitrati e fosfati.

immagini
La cella di combustione del Politecnico di Torino