torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Progetto italiano – Il “car fluff” diventa risorsa energetica

where Roma when Lun, 21/01/2013 who matteo

Presentati i primi risultati del progetto di Tekne Community sul trattamento dei residui dei veicoli a fine vita e altri rottami ferrosi. Appositi impianti possono generare energia elettrica con potenza di oltre 5 MW

Li chiamano car fluff: sono i rifiuti delle auto a fine vita. Per questi scarti nascono impianti capaci di generare energia elettrica con potenza di oltre 5 MW, adeguata al fabbisogno di circa diecimila famiglie.
Avviato nel giugno 2011, il progetto “Tecnologia innovativa ad alta efficienza energetica e a basso impatto ambientale per la produzione di energia elettrica e termica da fluff” sta dando i primi incoraggianti risultati. Promosso da Tekne Community e affidato al Centro sviluppo materiali (Csm, società di ricerca industriale applicata, nel ruolo di coordinatore) con i partner istituzionali Enea, Università degli studi di Napoli Federico II e Cnr - Istituto di ricerche sulla combustione, affronta il problema del residuo dei trattamenti dei veicoli a fine vita, il cosiddetto fluff. Cioè, un mix di varie tipologie di materiali, dalle plastiche alle gomme fino ai tessuti.
La sperimentazione, condotta su un impianto pilota di gassificazione del Csm, ha infatti consentito di sviluppare una tecnologia innovativa, oggetto di brevetto, con cui poter realizzare impianti da 40mila tonnellate annue di fluff e produrre energia elettrica. “Si tratta di un importante passo in avanti – spiegano i responsabili del progetto – se si considera che il fluff prodotto in Italia dal trattamento delle autovetture, cioè il car-fluff, e da altri rottami ferrosi è pari a circa 400mila tonnellate l’anno. Mentre in Europa i quantitativi di fluff si aggirano intorno a 3 milioni di tonnellate”. Lo smaltimento del fluff rappresenta quindi il maggior problema che l’intera filiera dell’auto deve risolvere per rispettate la direttiva europea 1999/531 relativa alla restrizione dell’uso delle discariche, e per raggiungere gli obiettivi fissati dalla 2000/53 sui veicoli a fine vita, che prevede il raggiungimento entro il 2015 di una percentuale di recupero del 95% rispetto al peso degli stessi. Il 10% dovrà essere ottenuto dal recupero energetico.
Il mancato raggiungimento degli obiettivi di recupero esporrebbe l’Italia al rischio di procedure di infrazione da parte dell’Unione europea.
All’assemblea del Csm partecipa anche il gruppo Arvedi con l’ad Mario Caldonazzo, mentre la Tekne Community è composta dalla stessa acciaieria e da società utilizzatrici del suo acciaio “tecnologico” Tekne.

leggi anche: