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​Reti più moderne con i tubi in PVC: in Italia sono 420.000 i chilometri da rinnovare

where Milano when Lun, 28/11/2016 who redazione

Le tubazioni realizzate dalle aziende del “Gruppo Tubi e Raccordi” di PVC Forum Italia rappresentano la soluzione ideale per sostituire reti obsolete e realizzare nuove infrastrutture

marco-piana.jpgRispetto ai principali Paesi europei, l’Italia sconta un gap molto rilevante in termini di reti obsolete da sostituire e nuove infrastrutture da realizzare: oltre 300.000 chilometri per gli acquedotti, a cui si devono aggiungere circa 120.000 chilometri di fognature. A questo si aggiunge anche, all’interno di una progettazione sostenibile, una domanda crescente di raccolta e riutilizzo di acque piovane.

Allo stesso tempo, nuovi sistemi di irrigazione devono essere programmati per rendere meno critica l’agricoltura italiana, alle prese con i danni provenienti dai cambiamenti climatici. Infatti circa il 72% della rete irrigua agricola in Italia è costituita da canali a cielo aperto, dove solo il 40-50% delle acque presente nei canali viene effettivamente utilizzata a causa delle elevate perdite per evaporazione e infiltrazione.
Le tubazioni in PVC possono rappresentare la soluzione ideale per colmare questo gap.

I tubi in PVC realizzati dalle aziende del “Gruppo Tubi e Raccordi” di PVC Forum Italia in piena conformità alle norme UNI EN 1401, 1452 e 1329 e secondo le stringenti prescrizioni imposte dal Regolamento REACH, sono infatti prodotti sicuri, resistenti, durevoli e facilmente assemblabili.
Per la loro leggerezza, le tubazioni in PVC riducono i costi di trasporto e facilitano la posa. L’installazione richiede una piccola quantità di energia per praticare i fori necessari al posizionamento dei collari di fissaggio,  la semplicità delle giunzioni e dei raccordi assicura velocità negli interventi.

Le tubazioni in PVC hanno inoltre altri vantaggi prestazionali, tra i quali:

  • garanzia di acqua di buona qualità, senza cambi di colore, senza sapore o odore
  • nessuna proliferazione batterica grazie alla sua superficie liscia
  • nessun trasferimento di sostanze dal terreno o dal materiale presente nel tubo all’acqua
  • resistenza agli agenti purificanti quale il cloro
  • resistenza alla corrosione e alla degradazione ossidativa e chimica
  • flessibilità sufficiente a resistere ai movimenti della terra senza rompersi
  • minor coefficiente di attrito e, quindi, maggior capacità di flusso con la garanzia della costanza del flusso nel tempo grazie anche all’assenza di incrostazioni
  • adattabilità ad ogni configurazione del terreno
  • vita utile intorno ai 100 anni
  • riciclabilità 

Che il PVC sia un materiale da scegliere per sostituire reti obsolete e per realizzare nuove infrastrutture è stato confermato anche da un’analisi (PVC Products Competitiveness – a Total Cost of Ownership approach) effettuata da Althesys Strategic Consultant,  svolta con metodologia TCO: per confrontare materiali alternativi possono essere analizzati e paragonati tutti i costi durante l’intero ciclo di vita del prodotto: acquisto, trasporto/installazione, utilizzo, manutenzione e smaltimento. Secondo lo studio, sia il costo di acquisto che il TCO del PVC è più basso e talvolta anche significativamente più basso rispetto ai materiali alternativi; inoltre, il costo maggiore di un sistema di tubazioni è quello per l’installazione e il PVC è ben posizionato; infine, il basso grado di rottura dei tubi in PVC e la sua lunga durata comportano basse perdite di acqua e bassi costi di sostituzione.

Le condotte in PVC, quindi, rispondono a tutte le richieste del mercato, rispettando appieno norme e capitolati prestazionali in tutte le applicazioni che riguardano il trasporto di acqua potabile per acquedotti, il collettamento delle acque pluviali e di quelle “nere” dalle abitazioni, le fognature interrate ed esterne, il trasporto industriale di fluidi alcalini e acidi, la protezione di cavi elettrici, i canali di ventilazione e areazione e l’irrigazione agricola.
 
Un altro aspetto in cui le tubazioni in PVC risultano vantaggiose è quello ambientale, una fattore importante per chi intenda offrire un concreto e fattivo contributo allo sviluppo sostenibile.
A tale scopo il “Gruppo Tubi” di PVC Forum Italia ha commissionato allo Studio LCE (Life Cycle Engineering) di Torino una valutazione LCA sul carico ambientale dei due principali parametri oggi considerati quali il fabbisogno energetico complessivo (GER – Gross Energy Requirement) e le emissioni di gas serra  (GWP – Global Warming Potential) sia per le condotte di PVC in pressione per acqua potabile che di quelle non in pressione per fognature durante il loro intero ciclo di vita. La ricerca ha mostrato risultati del PVC assolutamente competitivi rispetto ai materiali alternativi, sia in termini di fabbisogno energetico complessivo che di contributo all’effetto serra.

Una delle principali ragioni che contribuisce in modo considerevole al ridotto impatto ambientale delle condotte in PVC per acquedotti e fognature è sicuramente la loro riciclabilità, che è generalmente meccanica: dopo la raccolta e la separazione, gli scarti post uso vengono puliti e poi frantumati e talvolta micronizzati. Il materiale di qualità così ottenuto è solitamente estruso in applicazioni simili a quella di origine, sia in miscela al 10% unita a PVC vergine in tubazioni per fognature, sia al 100% come strato interno in tubazioni a pareti strutturate. Diverse ricerche, anche di PVC Forum Italia, hanno dimostrato che sia per i tubi in PVC a pressione che per quelli non a pressione è realistico pensare ad una vita utile fino a 100 anni: per questo oggi  non sono ancora disponibili grandi volumi di tubi post-consumo.

Tuttavia, il riciclo di tubi in PVC è in continuo aumento, come confermato dal Bilancio Annuale di VinylPlus, il nuovo Impegno Volontario per lo sviluppo sostenibile dell’industria europea del PVC che nasce nel 2011 sulla base degli importanti traguardi raggiunti dal precedente programma decennale Vinyl 2010; a livello europeo il riciclo dei tubi e dei raccordi in PVC è passato da 4.000 tonnellate nel 2000 a 49.412 tonnellate nel 2015, circa il 9,5% rispetto al totale di 514.913 tonnellate di PVC post consumo recuperate nell’ambito del programma. Un eccellente risultato, ottenuto soprattutto grazie al contributo di Recovinyl, l’organizzazione creata nel 2003 da Vinyl 2010 per facilitare il riciclo di rifiuti in PVC giunti a fine vita, provenienti principalmente dal settore edilizia e costruzioni (tubi, profili, cavi, ecc..).
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L’importanza della riciclabilità è inoltre dimostrata dal fatto che il CEN-TC 155 WG25 (Gruppo di Lavoro del Comitato Europeo per la Standardizzazione sui tubi in plastica) sta sviluppando gli standard di qualità per i riciclati da utilizzare nei tubi; è evidente che il PVC è già ben posizionato rispetto al fattore riciclo.
Per essere lavorato e per raggiungere le prestazioni desiderate, al PVC devono essere aggiunti degli additivi; All’interno del programma VinylPlus continua la sostituzione di alcuni di questi con alternative più sostenibili. Il cadmio, per esempio, è stato eliminato in tutta l’Europa dei 27, mentre la sostituzione completa del piombo è stata completata nel 2015, spinta da un corrispondente aumento di stabilizzanti al calcio organico. Come tangibile risultato di questo impegno, già nel 2009 i tubi in PVC al calcio-zinco avevano ottenuto la valutazione massima di “ecologicamente interessanti” da Eco-devis, organizzazione svizzera che fornisce una classificazione ambientale dei materiali da costruzione molto riconosciuta a livello internazionale. Per raggiungere un punteggio elevato, era necessario che il materiale non contenesse sostanze dannose per l’uomo e l’ambiente e che fosse smaltibile o riciclabile in modo sostenibile.

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Marco Piana Grafico del PVC riciclato
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