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Scenario. A metà secolo le vetture elettriche saranno il 28% del totale

where Milano when Mer, 01/02/2023 who roberto

Nel 2050 due auto su tre in circolazione saranno ancora a combustione interna. Le previsioni da un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec

Entro il 2050 il parco circolante auto-elettriche.jpgmondiale di autovetture sarà composto per i due terzi (per la precisione il 67%) da auto a combustione interna (benzina, diesel e ibride), per il 28% da full electric e ibride plug-in e per il 5% da auto ad alimentazione alternativa (idrogeno, metano e gpl). Queste previsioni derivano da un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec sulla base di studi del Bloomberg New Energy Finance, Goldman Sachs e del Gruppo Wood Mackenzie.
 
I numeri
Sempre entro il 2050, i veicoli elettrici a batteria (BEV) diventeranno i più venduti in assoluto, con una quota di mercato del 56%, seguiti da quelli a combustione interna (ICE, con quota del 18%), dagli ibridi elettrici (HEV, con quota del 16%), dai Phev (5%) e da Feul Cell e Flex Fuel (5%). Anche con la crescita della mobilità elettrica prevista in futuro, che in Europa sarà accelerata dal 2035 (anno a partire dal quale nei Paesi dell’Ue non potranno più essere commercializzati veicoli a combustione interna), i veicoli ad alimentazione tradizionale continueranno quindi a lungo a essere i più diffusi a livello globale.
 
Conseguenze sugli autoriparatori
L’evoluzione del parco circolante di autovetture e gli sviluppi legati alla diffusione della mobilità elettrica avranno conseguenze importanti anche per il settore dell’autoriparazione. Da un lato, per gli autoriparatori sarà sempre più importante restare aggiornati sulle ultime novità in materia di nuove tecnologie e adeguarsi alla crescente diffusione delle auto elettriche (che necessitano di una manutenzione completamente differente rispetto a quella dei veicoli tradizionali). Dall’altro lato il fatto che nel parco circolante continueranno ad essere predominanti i veicoli a combustione interna, come dimostrano i dati degli studi citati in apertura, indica che sarà importante non disperdere il patrimonio di pratiche e conoscenze costruite in anni di attività dagli operatori dell’autoriparazione, che avranno ancora per molto tempo a che fare con i motori a benzina e diesel. Il settore dell’autoriparazione – conclude lo studio - dovrà quindi orientarsi in un panorama diviso tra due prospettive differenti e di pari importanza, ponendo attenzione sull’aggiornamento tecnologico di operatori e attrezzature e allo stesso tempo mantenendo le buone pratiche e le conoscenze sviluppate finora.

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