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​Studio Deloitte-ANIASA: con la crisi è boom per le nuove forme di smart mobility

where Milano when Lun, 12/05/2014 who michele

Le nuove generazioni sono tre volte più interessate  ai servizi rispetto al solo “prodotto” auto e mostrano massima apertura verso modelli di trasporto alternativi al possesso del mezzo. Le armi vincenti del car sharing? L’economicità, la flessibilità e la semplicità d’accesso

Deloitte, in occasione dell’Assemblea Pubblica ANIASA, ha presentato a Milano i risultati di uno studio sulle nuove forme di smart mobility condotto con l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria dal titolo “Noleggio e Car Sharing al centro dello sviluppo della smart mobility cittadina, aziendale e turistica”.
La ricerca, condotta nei primi mesi del 2014, ha analizzato il contesto statunitense e quello italiano (con un campione complessivo di quasi 3.000 unità), studiando atteggiamenti di cittadini, aziende del settore del noleggio veicoli e fleet manager (gestori di flotte aziendali) con l’obiettivo di misurare il reale livello di conoscenza e interesse per il car sharing e più in generale per le nuove forme di mobilità cittadina, prevedere i trend del prossimo futuro e comprendere eventuali opportunità di partnership e integrazioni tra l’offerta di noleggio veicoli e quella di car sharing. Proprio al fine di tracciare le tendenze della mobilità nei prossimi anni, lo studio  ha analizzato in particolare le opinioni di tre generazioni: la “generazione Y” (compresa tra i 14-32 anni),  la “generazione X” (33-49 anni) e i “baby boomers” (50-70 anni).
Auto di proprietà, lo scenario sta cambiando - La ricerca prende le mosse dall’individuazione delle principali ragioni che, nell’attuale difficile contesto economico contrassegnato da indici di disoccupazione giovanile che superano il 40%, spingono le nuove generazioni a non comprare più l’auto: su tutte l’elevato costo di acquisto del bene, le spese di mantenimento (in primis assicurazione), manutenzione e quelle relative al carburante: concause stanno determinando un crescente interesse per i mezzi pubblici e per le nuove soluzioni di smart mobility, decisamente meno onerose.
Nonostante tutto, l’auto resta comunque il mezzo di trasporto preferito. Il 75% (3 su 4 intervistati) ne possiede una. Il panorama è comunque in rapida evoluzione, anche nel nostro Paese. Il 63% del campione si dichiara favorevole all’utilizzo di mezzi di trasporto “alternativi”, mentre nei prossimi 5 anni si stima che crescerà del 15% l’utilizzo di nuove forme di mobilità per spostamenti  di routine. La “generazione Y” è particolarmente interessata ai modelli di trasporto alternativi se affidabili (57% del campione). In particolare, in Italia il 28% utilizzerebbe volentieri servizi di car sharing, se disponibili nella propria città (la percentuale sale al 42% negli USA) e ancor meglio se supportati e se gestibili attraverso le nuove tecnologie: il 46,8% dei più giovani, infatti, utilizzerebbe applicazioni dal tablet o smartphone per pianificare i propri percorsi.
L’approdo in Italia negli ultimi mesi di numerosi nuovi operatori, soprattutto nelle due metropoli di Milano e Roma, ha contribuito ad aumentare la conoscenza del car sharing: il 64% dei clienti finali dichiara di essere informato e interessato al car sharing, mentre il 28% ha già utilizzato il servizio; l’83% ritiene che il car sharing avrà effetti importanti sulla mobilità cittadina. Oltre l’88% degli operatori del settore del noleggio veicoli dichiara di essere molto informato e interessato al car sharing, mentre il 60% ritiene che avrà un ruolo chiave nello scenario della mobility.
Car Sharing, formula vincente - La ricerca mette in luce come le armi vincenti dell’offerta di auto condivisa siano soprattutto tre: l’economicità, la flessibilità e accessibilità del servizio. I valori medi più elevati delle risposte (in una scala di gradimento da 1 a 5) vengono registrati dalle voci “semplicità ed efficienza nella prenotazione” (4,39), “convenienza economica” (4,3) e “possibilità di usufruire di specifiche tariffe convenzionate” (3,92).
Si fanno strada anche car pooling e peertopeer - Lo studio si sofferma anche su altre due nuove forme di mobilità cittadina, in fase di graduale diffusione: il car pooling (condivisione dell’auto per un determinato percorso con il fine principale di ridurre i costi del trasporto) e il cosiddetto “peer to peer” (il processo con cui un proprietario di un’auto mette il proprio veicolo a disposizione degli altri in affitto per brevi periodi di tempo). Queste forme cominciano ad essere attrattive per il cliente finale. Fleet manager e società di noleggio mostrano un lieve interesse per il car pooling, rispettivamente il 23% e il 30% dichiara che lo utilizzerà nei prossimi 6 mesi. La percentuale sale al 60% tra i clienti finali. Gradimento inferiore riscuote il “peertopeer”, che viene però valutata dal 39% della “generazione Y” come una forma di mobilità attrattiva.
“I risultati dell’indagine sono stati davvero interessanti”, dichiara Marco Martina, Partner Deloitte ed esperto Automotive, “Emerge in maniera significativa una nuova esigenza di mobilità e un forte e crescente interesse nel servizio di Car Sharing, ritenuto di importanza anche maggiore rispetto al “prodotto” auto soprattutto nelle generazioni più giovani. Il Car Sharing, inoltre, non deve essere visto come un’alternativa ai servizi di noleggio, ma piuttosto come un’opportunità per un’offerta integrata tra le due tipologie di servizio: sempre più ritagliata sulle esigenze dei clienti in modo da massimizzare la cosiddetta “Customer Experience”.
 

 

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