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​A2a chiude il 2013 con un calo dell’utile a causa della svalutazione delle centrali - Buoni i dividendi

where Milano when Lun, 17/03/2014 who redazione

L’utile è di 62 milioni, in calo del 76% sul 2012 a causa della svalutazione delle sue centrali termoelettriche per 267 milioni di euro. I profitti della gestione corrente salgono però del 34,5% a 156 milioni, permettendo di aumentare a 0,33 euro la cedola

A2A ha chiuso l’esercizio 2013 con un utile di 62 milioni, in calo del 76% sul 2012. Tutta colpa della svalutazione - per 267 milioni di euro - delle sue centrali termoelettriche. È quanto emerge dalla presentazione dei dati annuali di bilancio della multiutility lombarda. I profitti della gestione corrente salgono però del 34,5% a 156 milioni, permettendo di aumentare a 0,33 euro (+27%) la cedola. Su un monte dividendi di 102,5 milioni, 57 milioni verranno suddivisi tra i Comuni di Brescia e Milano, titolari del 55% del capitale.
I ricavi di A2A nel corso del 2013 sono stati pari a 5,6 miliardi di euro, in calo rispetto ai 6,48 miliardi di euro del 2012. La flessione dei ricavi A2A è da mettere in relazione con la decisione della società di contrarre l’attività di intermediazione di gas sui mercati all’ingrosso. Segnali positivi, invece, dall’Ebitda A2A che è risultato pari a 1,13 miliardi di euro, 65 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. Il risultato operativo netto si è fermato a 257 milioni di euro contro i 501 milioni di euro del 2012. Il risultato d’esercizio di pertinenza del gruppo è stato pari a 62 milioni di euro contro i 260 milioni di euro dello scorso anno.
A fine 2013 la posizione finanziaria netta di A2A era negativa per 3,87 miliardi di euro. Il dato è comunque in miglioramento di quasi mezzo miliardo rispetto al 2012. A incidere positivamente è stata la generazione di cassa attribuibile alla gestione operativa. 
A2a in Borsa - Il titolo,  dopo essersi impennato fino al +3%, agganciando così quota 1 euro per la prima volta da giugno 2011, è fortemente diminuito venerdì dopo la presentazione dei dati in bilancio. La forte crescita nell’ultimo mese era dovuta anche alla piovosità che ha caratterizzato questo inverno: un fattore meteorologico che ha consentito un riempimento pressoché totale degli invasi  idroelettrici controllati da A2A (oltre 2 GW tra Valtellina,  Valchiavenna, Calabria, Friuli e Montenegro). Un elemento da  non sottovalutare, visto che l'energia prodotta da queste centrali, come tutte le rinnovabili, ha priorità di  dispacciamento sulla rete. Infine, come altro fattore che spinge il titolo, i trader citano il calo dello spread  Btp-Bund ai minimi. Di certo, il rally dell'azione A2A ha anche fatto felici i Comuni azionisti (Milano e Brescia), che a breve metteranno sul mercato il 5% dell'azienda (il 2,5% a testa) per un introito stimato, ai prezzi di oggi, per complessivi 155 milioni.
Finanziamenti per rifiuti e idroelettrico - A2A ha ottenuto un finanziamento a 15 anni, pari a 115 milioni, dalla Banca europea per gli investimenti. Una somma che sarà dedicata a investimenti nel ciclo integrato dei rifiuti e alla produzione di energia idroelettrica. Nel dettaglio, gli investimenti nel ciclo integrato dei rifiuti riguarderanno gli impianti di termovalorizzazione di Brescia e Milano (al fine di aumentare l’efficienza energetica), l’acquisto di mezzi a basso impianto ambientale per la raccolta rifiuti nelle aree di Milano, Brescia, Bergamo, Varese e Como, e la realizzazione di un nuovo impianto per il recupero del vetro ad Asti. Per quanto riguarda la filiera idroelettrica, invece, il finanziamento Bei servirà per interventi di manutenzione e incremento dell’efficienza energetica di impianti situati in Lombardia e Calabria.
 

 
 

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A2a chiude il 2013 con un calo dell’utile a causa della svalutazione
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