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​Acea, no del Tribunale all’anticipo dell’assemblea chiesto dal sindaco Marino

where Roma when Lun, 07/04/2014 who redazione

Il Campidoglio aveva fatto ricorso al Tribunale Civile, sostenendo che il Cda "aveva un comportamento omissivo e dilatorio" e lamentava la "violazione dell'articolo 2367 del codice civile, che impone che l'assemblea richiesta dal socio sia convocata e si svolga senza ritardo"

Per il tribunale di Roma è “non luogo a provvedere sull'istanza di convocazione dell'assemblea ordinaria di Acea Spa, già convocata dal Cda per il 5-6-2014”. Così si legge testualmente nelle fonti giudiziarie per cui risulta “inammissibile la domanda di anticipazione della data dell'assemblea per la trattazione degli argomenti indicati da Roma Capitale nella nota del 3 marzo 2014”.
Il Campidoglio aveva fatto ricorso al Tribunale Civile sostenendo che il Cda “aveva un comportamento omissivo e dilatorio” e lamentava la “violazione dell'articolo 2367 del codice civile che impone che l'assemblea richiesta dal socio sia convocata e si svolga senza ritardo”. Secondo il Campidoglio, “i termini di legge erano stabili entro e non oltre il 6 maggio”; Acea aveva replicato sottolineando che “la mattina del 25 marzo era stata inviata al sindaco di Roma Ignazio Marino una lettera con cui informava il primo cittadino dell'avvenuta convocazione per il 5 giugno dell' assemblea”.
“Evidentemente il Consiglio di Amministrazione e il collegio sindacale si erano comportati secondo le norme di legge e secondo lo statuto societario. Tant'è vero che il tribunale ha ritenuto di non poter e non dover intervenire sui provvedimenti presi dal consiglio di amministrazione”. Così, interpellato in merito, il presidente dell'Acea Giancarlo Cremonesi ha commentato la decisione del Tribunale di Roma.

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Sindaco di Roma
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