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Acqua, i trader dell’energia chiedono di introdurre i certificati blu

where Milano when Gio, 09/10/2025 who roberto

Lo strumento è da adottare per combattere la crisi idrica e prevede obiettivi vincolanti di riduzione dei consumi e la possibilità per le imprese di scambiare sul mercato certificati che attestino il risparmio. “Una gestione efficiente di questa risorsa significa salvaguardare anche la sicurezza energetica del Paese”, ha dichiarato Marco Poggi, presidente di Arte.

È indispensabile introdurremarco-poggi.jpg un sistema di certificati blu per premiare le imprese che riducono i consumi idrici e adottano tecnologie innovative di risparmio. È questo il messaggio lanciato da Arte - Associazione reseller e trader di energia - in occasione di un convegno dal titolo “Dove scorre il futuro: l'acqua risorsa preziosa”.
La crisi idrica è una realtà tangibile: ondate di calore, precipitazioni estreme e periodi di siccità stanno compromettendo la disponibilità d’acqua, per questo l’Associazione vuole essere tra i primi a chiedere al ministero dell’Ambiente e al Gse di accelerare lo studio per l’applicazione di una misura moderna, che potrebbe aiutare a ridurre gli sprechi.
 
La proposta
Arte sostiene dunque la necessità di adottare un sistema di certificati blu, ispirato a meccanismi già collaudati in altri settori. Lo strumento prevede obiettivi vincolanti di riduzione dei consumi e la possibilità per le imprese di scambiare sul mercato certificati che attestino il risparmio effettivo ottenuto, come già avviene con il mercato dei certificati bianchi. In questo modo innovazione tecnologica, riuso e riciclo dell’acqua diventano leve concrete per ridurre la pressione sulla risorsa idrica, trasformando la sostenibilità in un vantaggio competitivo e distribuendo in modo equo l’impegno tra tutti i settori.
 
Le parole di Poggi e Casini
“L’acqua non è solo fondamentale per la vita, l’agricoltura e l’industria, ma anche per la produzione di energia elettrica. Centrali idroelettriche, impianti termoelettrici e sistemi di raffreddamento industriale dipendono da risorse idriche costanti e di qualità. Garantire una gestione efficiente di questa risorsa significa salvaguardare anche la sicurezza energetica del Paese”, ha dichiarato Marco Poggi (nella foto), presidente di Arte. All’incontro è intervenuto anche Marco Casini, segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, il quale ha sottolineato il fatto che “di fronte a una domanda idrica in costante crescita e a risorse scarse, è evidente la necessità di ripensare profondamente la gestione del ciclo dell’acqua in Italia. Occorre avviare una transizione idrica che renda il sistema più efficiente e resiliente, intervenendo su tutte le fasi del processo: dalla captazione alla distribuzione, fino al trattamento e al riutilizzo delle acque reflue. Il presupposto è la costruzione di bilanci idrici, che permettono di monitorare costantemente il rapporto tra domanda e offerta d’acqua e garantire un equilibrio tra interessi antropici e ambientali. In questo quadro, Aubac ha posto la tecnologia al centro delle strategie, puntando sulla digitalizzazione del territorio, delle reti idropotabili e degli impianti irrigui, oltre che su sensori per il monitoraggio idrologico e meteorologico. Queste innovazioni offrono strumenti decisionali fondamentali per il rilascio delle concessioni e per pianificare azioni mirate contro la scarsità idrica”.

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