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L’acqua che verrà: con Resilient Water l’Emilia-Romagna mette al sicuro le risorse idriche

where Bologna when Gio, 16/12/2021 who roberto

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Arpae, Gruppo Hera e Unibo, con l’obiettivo di sviluppare un sistema unico di raccolta dati e studio delle possibili soluzioni

Fra le risorse naturali che maggiormentehera-acqua.jpg risentono degli effetti del cambiamento climatico c’è sicuramente l’acqua, un bene di fondamentale importanza, e le previsioni relative ai prossimi anni tracciano uno scenario in cui la probabilità di eventi siccitosi è crescente. In particolare, l’Emilia-Romagna rischia una siccità pluriennale, che avrebbe un impatto significativo sulle acque superficiali e sotterranee. Quanta acqua avremo a disposizione nei periodi di siccità che prossimamente si verificheranno? Dove la prenderemo, se quella che abbiamo non sarà sufficiente? Per rispondere a queste domande e trovare delle soluzioni è nata una collaborazione tra Arpae, Gruppo Hera e Unibo, che ha portato alla nascita del progetto Resilient Water, presentato nell’ambito del convegno “L’acqua che verrà. Cambiamento climatico e nuove sfide e soluzioni per il ciclo idrico” che si è tenuto al Competence Center di Bologna.
 
Resilient Water: una collaborazione strategica
L’obiettivo di Resilient Water è sviluppare un unico sistema di raccolta dei dati e condivisione delle conoscenze per il monitoraggio, l’analisi degli indicatori meteorologici e idrologici, a supporto dei processi decisionali e delle politiche da intraprendere per la gestione e l'allerta delle crisi idriche pluriennali. In particolare, il progetto prevede, e in parte ha già realizzato, quattro passaggi: l’analisi climatica di tutte le precipitazioni passate e la verifica della probabilità di nuove siccità; la realizzazione di un sistema di sensori e modelli per monitorare lo stato delle nostre risorse idriche superficiali e sotterranee; l’analisi dei trend e stima della disponibilità di acqua, ad esempio nei pozzi, per prevedere quando ci sarà necessità di intervenire, anche attraverso lo sviluppo di algoritmi predittivi di intelligenza artificiale e di un cruscotto di monitoraggio/allerta; la definizione di linee guida per la gestione delle criticità e dei possibili interventi infrastrutturali necessari per fronteggiare la siccità.
 
Le parole di Baroncini e Bortone
“L’acqua è un bene di fondamentale importanza, che non va dato per scontato e che sempre di più va consumato e gestito responsabilmente, anche per far fronte alle situazioni difficili che si verificheranno a causa del cambiamento climatico – afferma Alessandro Baroncini, Direttore Centrale Reti del Gruppo Hera –. Per quanto ci riguarda, lo facciamo da tempo, puntando in particolare sulla resilienza delle reti, il rinnovamento e l’adeguamento delle infrastrutture con l’utilizzo anche di tecnologie innovative, la rigenerazione e il riuso della risorsa e il contenimento dei consumi, investendo in media oltre 100 milioni di euro ogni anno solo nel ciclo idrico integrato, il 30% in più rispetto alla media italiana. Anche attraverso un monitoraggio costante di reti e impianti e oltre 2.000 analisi al giorno, il nostro obiettivo è tutelare la risorsa e garantire continuità e qualità del servizio sui territori gestiti. Questo progetto ci permette di fare un ulteriore passo avanti in una sfida che si vince solo insieme, costruendo reti di collaborazione”.
  
“Una conoscenza puntuale e scientificamente fondata - afferma Giuseppe Bortone, Direttore generale di Arpae Emilia-Romagna - è fondamentale per una corretta valutazione dell’evoluzione della risorsa idrica in un contesto di cambiamento climatico, con cui ci confrontiamo già oggi, e per la formulazione di scenari climatici per il futuro. Arpae riveste un ruolo strategico nell’acquisizione di dati ambientali attraverso le proprie reti di monitoraggio, nell’elaborazione modellistica dei corpi idrici superficiali e sotterranei, nell’elaborazione di scenari climatici di scala locale per affrontare le sfide relative alla disponibilità e alla qualità dell’acqua. Un ruolo attivo nella condivisione dei dati con tutti gli attori della gestione sostenibile della risorsa idrica, in linea con gli indirizzi europei sui Piani di Sicurezza dell’Acqua”.  

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