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​Acquedotto pugliese mette a punto un sistema per evitare perdite dalla rete idrica

where Lecce when Lun, 26/01/2015 who redazione

Il sistema sperimentale è stato messo a punto da Acquedotto Pugliese in sinergia con uno spin-off dell'Università del Salento; prevede l’uso di segnali elettromagnetici e di droni

310181.jpgMicroonde per la ricerca delle perdite sulla rete e droni, del tipo per ricerche sottomarine ma modificati, per ispezionare lo stato delle stesse: è il sistema sperimentale messo a punto dall'Acquedotto Pugliese, in sinergia con uno spin-off dell'Università del Salento e con società specializzate, i cui risultati sono stati presentati dall'amministratore unico di Aqp, Nicola Costantino. Con le microonde si trovano i guasti, con i droni si ispezionano lunghi tratti in pochi minuti.

“Le perdite sulle reti sono un problema che, a livello nazionale, va peggiorando - ha spiegato Costantino - mentre la Puglia, partita da una situazione pesante a causa degli oltre 40mila chilometri di condotte idriche e fognarie con un'età media di più di 40 anni, ha ridotto le perdite grazie ad una serie di rifacimenti e ad una gestione intelligente delle reti”.

Il sistema per l'identificazione e il monitoraggio delle perdite, denominato SIMPLe (System for Identifying and Monitoring Pipe Leaks) e realizzato come esperienza pilota su una nuova rete idrica in località Borgo Piave-Masseria Grande e Masseria Marangi, in territorio di Lecce, “si avvale di un approccio innovativo che al posto delle localizzazioni acustiche - ha spiegato Antonio De Leo, dell'Aqp - sfrutta i segnali elettromagnetici provocati dalla presenza di acqua libera fuoriuscita dalla conduttura in seguito a guasto o rottura. Il sistema permette una ricerca precisa, mirata, affidabile con un risparmio di tempo, sei chilometri monitorati in meno di 10 minuti, e con costi contenuti”.

Il drone usato per le ispezioni invece è un Rov (Remotely operated vehicle), utilizzato per ricerche sottomarine opportunamente modificato: l'apparecchiatura telecomandata è stata dotata di due telecamere laterali ed una frontale, sonar e controllo automatico di direzione e profondità.

“Immerso in un tratto del canale principale dell'Aqp che convoglia il 30% dell'intera risorsa idrica dell'acquedotto ed interessa un milione e 300mila abitanti nelle province di Avellino, Foggia, Bat e Bari - ha riferito Luciano Venditti, dell'Aqp - il drone ha permesso l'esplorazione senza dover interrompere il flusso idrico. Se entrasse a far parte della routine si potrebbero esplorare tratti mai raggiunti in oltre 20 anni e si economizzerebbe visto che ogni interruzione costa tra 200mila e 250mila euro”.

immagini
Nicola Costantino, amministratore unico di Aqp
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