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Addio all’inceneritore di Core a Sesto San Giovanni: prende il via la biopiattaforma

where Sesto San Giovanni (Milano) when Ven, 09/04/2021 who roberto

Gruppo CAP ha acquistato la maggioranza del capitale azionario delle quote del Consorzio Recupero Energetici e che ha avviato il camino di una biopiattaforma

Il 31 marzo è una data storica per alessandro-russo-biopiattaforma.jpgil territorio lombardo: il vecchio inceneritore di CORE a Sesto San Giovanni cessa per sempre la sua attività. Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, che nel febbraio scorso ha acquistato la maggioranza del capitale azionario delle quote del Consorzio Recupero Energetici dai comuni soci, ha spento il forno del termovalorizzatore. 

Inizia quindi il cammino della Biopiattaforma, il polo di economia circolare a 0 emissioni di CO2 di origine fossile, capace di coniugare in un unico impianto un termovalorizzatore e un depuratore per convertire i fanghi di depurazione in energia pulita e bio-fertilizzanti, e trasformare la FORSU (frazione umida organica) in biometano, combustibile green che riduce le emissioni di anidride carbonica del 97%. Un progetto di simbiosi industriale unico nel Paese, progettato sin dall’inizio attraverso il percorso partecipativo che ha coinvolto cittadini e associazioni locali. Si tratta del primo impianto di termovalorizzazione autorizzato in Italia da quasi 10 anni a questa parte, che prevede un investimento di 47 milioni di euro. A premere sul bottone di spegnimento, Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP, alla presenza delle istituzioni, degli enti e dei cittadini.

“Economia circolare fa rima con impianti da realizzare, e questo innovativo polo è la dimostrazione che si può partire da asset esistenti, da ripensare da zero, investendo in tecnologie sostenibili e avanzate per ridurre l’impatto ambientale e avere benefici economici per la cittadinanza sia nella bolletta dell’acqua che dei rifiuti. La Biopiattaforma si caratterizza per la sua formula di governance equiparabile ai più moderni impianti europei: tecnologie innovative al servizio della gestione sostenibile dei rifiuti, management pubblico dell’impianto che ne assicura efficienza e trasparenza e partecipazione attiva dei cittadini le cui istanze hanno indirizzato già nella fase autorizzativa le scelte di tutti gli attori in gioco, afferma Alessandro Russo (nella foto), presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP. Una sfida rivoluzionaria nel nome dell’economia circolare carbon neutral, il cui iter è durato 5 anni. Mi auguro che con le prossime risorse in arrivo con il PNRR, vengano varate normative che possano accelerare il percorso autorizzativo”. 

“Questo impianto segna una svolta - afferma l’Assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo - e conferma che il passaggio verso l’economia circolare ha bisogno dell’innovazione, della tecnologia e delle imprese. L’economia circolare non è uno slogan, ma una realtà: si fa con impianti innovativi come questo. Esso, infatti, rappresenta il paradigma di un cambio di fase nelle politiche per la gestione dei rifiuti in Lombardia. Spegniamo un vecchio termovalorizzatore - uno dei più piccoli e meno efficienti per i rifiuti urbani - e accendiamo un percorso che porterà a un impianto, che attraverso l’essicazione e termovalorizzazione permetterà una gestione più efficace dei fanghi da depurazione, incluso il recupero dalle ceneri di materia prima che sta scarseggiando in natura come il fosforo; permetterà inoltre la produzione di biometano e digestato anaerobico dalla frazione organica dei rifiuti. Tutto ciò conferma che il cammino verso l'economia circolare, già imboccato da tempo da Regione Lombardia, prosegue con l'obiettivo di essere la regione leader di questa transizione in Italia e in Europa". 
La Biopiattaforma, che ospiterà anche un polo di ricerca avanzata, parte già con il piede giusto: all’inizio del 2021 si è aggiudicato un finanziamento di 2,5 milioni di euro grazie a un progetto europeo Horizon 2020, Circular Biocarbon, che verrà implementato per ottenere prodotti ad alto valore aggiunto, pronti per la commercializzazione. Un ciclo virtuoso capace di massimizzare i flussi urbani dell’umido, facendo un ulteriore passo avanti rispetto ai classici sistemi di digestione anaerobica e compostaggio. 

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alessandro-russo
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