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​Anbi, l’impronta ecologica idrica va aggiornata, lo dice l’università di Padova

where Milano when Lun, 13/07/2015 who michele

È la tesi sostenuta da Alessandro Manzardo, ricercatore del Centro Studi Qualità e Ambiente del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova, intervenuto al convegno “Nutrire il pianeta, acqua per la vita” che si è svolto a Expo Milano

“L’importante concetto di impronta ecologica idrica va aggiornato con nuovi parametri, sui quali stiamo studiando e che non potranno prescindere dal contesto, nel quale l’acqua viene utilizzata.” È quanto annunciato da Alessandro Manzardo, ricercatore del Centro Studi Qualità e Ambiente del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova, intervenuto, ad Expo Milano, al convegno “Nutrire il pianeta, acqua per la vita”, organizzato da Irritec e Althesys.

francescovincenzi.jpgPresente anche il Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), Francesco Vincenzi, che commenta: “È un importante annuncio da parte di una delle più autorevoli fonti italiane, che accredita quanto da sempre sosteniamo: la water footprint va contestualizzata.
Il primo problema, infatti, non è l’acqua utilizzata per produrre alimenti ed il cui uso efficiente è perseguito dai Consorzi irrigui, perché resta comunque nel ciclo vitale, pur essendo necessaria una riflessione sugli stili di vita nutrizionali; il problema sono i quasi 10.000 litri d’acqua necessari per un paio di jeans o i quasi 2.500 necessari per una t-shirt, senza considerare quella necessaria per realizzare telefonini od automobili, perché viene restituita all’ambiente con qualità peggiore di come viene prelevata.

Non solo: la delocalizzazione fa sì che tali produzioni avvengano spesso in Paesi già a forte deficit idrico, peggiorando così la “sete” di quelle popolazioni e ponendo la questione fondamentale della localizzazione di attività idroesigenti.
Ancora una volta cercare la sensazionalizzazione della notizia parlando dell’agricoltura e del settore agroalimentare, che ne consegue, serve a distogliere ed a confondere l’attenzione dai veri interessi, che condizionano presente e futuro del Pianeta”.

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Presidente dell’Anbi, Associazione Nazionale Consorzi Bonifica e Irrigazione
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