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Antitrust: 14 milioni di multe ai big dell’energia per pratiche commerciali aggressive

where Roma when Lun, 20/06/2016 who michele

Coinvolti nel provvedimento Acea, Edison, Eni, Enel Energia ed Enel Servizio Elettrico, rei di aver preteso tra l’altro somme per consumi non effettivi

Con sanzioni per complessivi 14,5 milioni di euro, l'Antitrust ha concluso quattro procedimenti - avviati l’anno scorso sulla base di numerose segnalazioni di singoli consumatori e diverse associazioni di consumatori - nei confronti di cinque big dell'energia: Acea, Edison, Eni, Enel Energia ed Enel Servizio Elettrico. agcmsederoma.jpg
I provvedimenti riguardano i meccanismi di fatturazione e le ripetute richieste di pagamento per bollette non corrispondenti a consumi effettivi, nonché gli ostacoli frapposti alla restituzione dei rimborsi.
Nel corso del procedimento, l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha reso un articolato parere, nell'ambito della collaborazione prevista dal Protocollo di intesa tra le due Autorità, che ha permesso all'Antitrust di individuare e accertare distinte pratiche aggressive. Nelle attività ispettive, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato s'è avvalsa anche della collaborazione del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

A conclusione della sua istruttoria, l'Agcm ha accertato che le cinque società hanno posto in essere una prima pratica commerciale aggressiva, e cioè una gestione inadeguata delle istanze e delle comunicazioni di clienti finali che lamentavano la fatturazione di consumi di elettricità o di gas naturale divergenti da quelli effettivi. Questa era dovuta a deficienze del processo di fatturazione, a malfunzionamenti dei sistemi informatici e alla mancata sospensione delle attività di riscossione (sollecito, messa in mora e distacco, talvolta senza preavviso) nell'attesa di una risposta chiara, puntuale ed esaustiva. Nel caso di conguagli di elevato importo, inoltre, le imprese non avevano adottato misure per attenuare l'impatto della bolletta, senza informare adeguatamente gli utenti sulla possibilità di rateizzare né sui termini di pagamento più lunghi.
Secondo l'Antitrust, tali comportamenti hanno violato il diritto del cliente a ricevere un'adeguata ed effettiva assistenza e verifica dei propri consumi, prima di procedere al pagamento delle fatture contestate e, pertanto, costituiscono pratiche commerciali aggressive. Ciò in quanto l'incombente minaccia dell'avvio o della prosecuzione delle procedure di riscossione costituisce, a parere dell'Autorità, un indebito condizionamento delle scelte del consumatore in merito al pagamento dei consumi non verificati e alla presentazione delle istanze e delle comunicazioni.

Una seconda pratica scorretta, accertata dall'istruttoria, riguarda la mancata o ritardata restituzione di importi dovuti a vario titolo ai clienti finali. L'Autorità ha infatti ritenuto che le modalità informative e procedurali adottate dai cinque operatori non hanno permesso ai consumatori di ricevere pienamente e tempestivamente quanto versato in eccesso per la fornitura di energia elettrica o di gas.

Per le due società del gruppo Enel, infine, è stata accertata una terza pratica scorretta, consistente nell'addebito degli interessi di mora per tardivo pagamento, anche in caso di bollette recapitate in ritardo o non recapitate e in presenza di un reclamo in tal senso.
In considerazione delle specificità di ciascuna condotta e della dimensione dei fenomeni riscontrati, l'Antitrust ha irrogato rispettivamente le seguenti sanzioni: Acea, 3.600.000 euro; Edison, 1.725.000 euro; Eni, 3.600.000 euro; Enel Energia: 2.985.000 euro; Enel Servizio Elettrico, 2.620.000 euro. Nel corso dei procedimenti, gli operatori hanno proposto modifiche alle procedure utilizzate finora nella gestione delle istanze e dei reclami da parte dei consumatori e anche per migliorare i processi di fatturazione. In considerazione di questi elementi, le sanzioni sono state ridotte in misura proporzionale al grado di rilevanza ed effettiva implementazione di tali innovazioni.

Le reazioni - Esulta il Codacons per le multe inflitte dall'Antitrust. “Nell'ultimo anno abbiamo sommerso l'Antitrust di esposti Codacons in cui denunciavamo la giungla delle fatturazioni errate e le pratiche scorrette dei gestori dell'energia a danno degli utenti, e finalmente l'Autorità ha accolto le nostre denunce sanzionando gli operatori”, spiega il presidente Carlo Rienzi. “Quando un cittadino riceve una bolletta con consumi errati, o quando deve ottenere il rimborso delle maggiori somme pagate, inizia per lui una vera e propria ‘odissea’ che spesso porta l'utente allo sfinimento e alla resa, pagando le bollette pur non essendo tenuto a farlo, o rinunciando ai propri diritti”. “Bene, ottima notizia. Basta con i soprusi a danno dei consumatori e i conguagli inventati. Ora, però, deve scendere in campo anche il legislatore. Le modifiche ora in discussione in Parlamento sono insufficienti. Gli abusi si sprecano. Per questo chiediamo che le tutele siano ampliate e siano estese per legge anche al mercato libero”, spiega Massimiliano Dona, Segretario dell'Unione Nazionale Consumatori.
“C'è da chiedersi perché l'Autorità per l'Energia, che da anni è a conoscenza di tale situazione, non sia intervenuta prima, modificando le norme, specialmente quelle sull'attivazione dei contatti non richiesti, a favore dei cittadini e non a favore delle aziende”. E' quanto scrivono Federconsumatori e Adusbef. Secondo le due associazioni, “a fronte di questi comportamenti inappropriati, che penalizzano da anni gli utenti, le sanzioni comminate sono del tutto insufficienti. I provvedimenti dell'Antitrust appaiono tardivi e spesso inefficaci”.

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Sede dell'Autorità Antitrust a Roma
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