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Bancarotta? Così sono stati sequestrati 2 milioni all’azienda rifiuti di Molfetta

where Bari when Gio, 30/10/2025 who roberto

Secondo i magistrati di Trani un’azienda provata potrebbe avere trasferito alla municipalizzata la proprietà di un impianto industriale di Molfetta che si occupa di selezione dei rifiuti provenienti da raccolte differenziate. Il sequestro finalizzato alla confisca, disposto dal gip del tribunale di Trani, riguarda un ramo d'azienda e i depositi sui conti correnti societari.

Beni per oltre due milioni euroasm-molfetta.jpg sono stati sequestrati all’Asm di Molfetta (Bari), che si occupa del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti urbani. Il sequestro finalizzato alla confisca, disposto dal gip del tribunale di Trani, riguarda un ramo d'azienda e quanto depositato sui conti correnti societari. Sono le conseguenze di un'inchiesta della procura di Trani, la quale nei mesi scorsi ha sequestrato il ramo d'azienda di un'altra società del settore ambientale, in questo caso privata e con sede a Barletta, e all’iscrizione nel registro degli indagati dei dirigenti delle due società coinvolte accusati di concorso in bancarotta fraudolenta.
 
L’accusa
I magistrati di Trani, leggiamo su Ansa, affermano che dal 2017 al 2023 la municipalizzata avrebbe beneficiato di "beni, denaro e utilità di ingente rilevanza oggetto di distrazioni patrimoniali a danno di una preesistente società operante nello stesso settore ma in fallimento". A parere della magistratura, la società in liquidazione giudiziale potrebbe avere trasferito alla municipalizzata, attraverso un contratto biennale di rent to buy del valore di 594mila euro ma senza alcun canone, la proprietà di un impianto industriale di Molfetta che si occupa di selezione dei rifiuti provenienti da raccolte differenziate.
In aggiunta, l’azienda comunale potrebbe aver violato il testo unico ambientale perché avrebbe gestito ui rifiuti in modo "difforme rispetto all'autorizzazione", e "di fatto creando una discarica non autorizzata".
Il sequestro di 1,4 milioni depositati sul conto corrente è collegato all'ipotesi di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. I dirigenti della municipalizzata avrebbero omesso di "applicare le verifiche fiscali, eseguendo pagamenti diretti alla società in liquidazione invece di versarli all'Agenzia delle entrate", per l'importo complessivo sequestrato.
 
Il bilancio
Secondo quanto affermano i magistrati, la gestione dell'impianto da parte della municipalizzata molfettese parrebbe avere "contribuito ad aggravare il dissesto finanziario della società in liquidazione giudiziale" a causa delle "diverse proroghe sottoscritte al contratto di appalto oltre i termini previsti" e per l'incremento di personale "passato da 21 a 47 unità" e deciso in prossimità della scadenza del contratto.
Il tribunale ha disposto la nomina di un amministratore giudiziario dei beni sequestrati.

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