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Bollette. Antitrust, arrivano i provvedimenti cautelari per Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti

where Roma when Gio, 03/11/2022 who roberto

Obbligate ad applicare le originarie condizioni di offerta a favore dei consumatori che hanno sottoscritto nuovi contratti a condizioni peggiorative

L’Autorità Garante della Concorrenzaagcm.jpg e del Mercato ha adottato quattro provvedimenti cautelari nei confronti delle società Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti, fornitrici di energia elettrica e gas naturale sul mercato libero, per non aver rispettato il divieto di modificare il prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale, disposto dall’art. 3 del decreto-legge Aiuti bis, convertito in legge il 21 settembre scorso. La norma in questione sospende, fino al 30 aprile 2023, l’efficacia delle clausole contrattuali, che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura, e dei preavvisi già inviati alla clientela, salvo che le modifiche si siano perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.  
 
Nessuna azienda ha giustificato la condotta
Dopo aver avviato le istruttorie per accertare l’esistenza di una pratica scorretta e rappresentato le correlate esigenze cautelari, nessuna delle imprese ha adeguatamente giustificato la propria condotta, né ha ritenuto di modificarla, persistendo per tutte, dunque, le esigenze cautelari. In particolare, Iberdrola ed E.ON hanno comunicato agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, indebitamente condizionando i consumatori ad accettare un nuovo contratto a condizioni economiche ben peggiori, ovvero a passare a forniture alternative. Dolomiti ha impropriamente ritenuto valide le comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022), mentre la norma fa salve solo le modifiche unilaterali “perfezionate”, ovvero effettivamente applicate prima della stessa data. Iren, infine, ha indebitamente comunicato alla clientela la scadenza delle offerte a prezzo fisso per applicare nuove e peggiorative condizioni di fornitura, sostituendo le precedenti comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche con nuove comunicazioni parimenti vietate dal Decreto Aiuti bis.
 
Tornare alle condizioni originari
Per questi motivi l’Autorità ha disposto nei confronti di Iberdrola e di E.On l’obbligo di applicare le originarie condizioni di offerta a favore dei consumatori che hanno sottoscritto nuovi contratti a condizioni peggiorative e di consentire di ritornare in fornitura alle originarie condizioni ai consumatori che, a seguito della risoluzione, hanno scelto un nuovo fornitore o sono stati trasferiti alla fornitura in regime di salvaguardia. L’Agcm ha quindi disposto nei confronti di Dolomiti e di Iren, la sospensione delle illegittime comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche di offerta mantenendo, fino al 30 aprile 2023, il prezzo di fornitura applicato in data precedente al 10 agosto;  nei confronti delle quattro società, l’obbligo di informare i consumatori, individualmente e con la stessa modalità adottata in precedenza, sull’inefficacia delle comunicazioni inviate e sulle misure cautelari. Le imprese dovranno comunicare all’Autorità, entro 5 giorni, le misure adottate per ottemperare ai provvedimenti cautelari.
L’Autorità è inoltre in attesa delle informazioni richieste alle altre 25 imprese energetiche (A2A Energia, Acea Energia, AGSM ENERGIA, Alleanza Luce & Gas, Alperia, AMGAS, ARGOS, Audax Energia, Axpo Italia, Bluenergy Group, Duferco Energia, Edison Energia, Enegan, Enel Energia, Engie Italia, Eni Plenitude, Enne Energia, Estra Energie, Hera Comm, Illumia, Optima Italia, Repower Italia, Sinergas, Sorgenia, Wekiwi) in merito alle condotte da loro adottate dopo il 10 agosto e ad eventuali variazioni delle condizioni economiche di offerta.
 
Il parere di Utilitalia
I provvedimenti cautelari adottati dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di alcune società energetiche, radicalizzando le istruttorie avviate dall’AGCM, rischiano di generare un gravissimo impatto sulle attività delle aziende. Lo evidenzia Utilitalia, la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, sottolineando come in un contesto inedito di difficoltà legate all’eccezionale onerosità e volatilità dei prezzi delle commodities sui mercati all'ingrosso, tutte le azioni messe in campo dalle imprese energetiche abbiano avuto come obiettivo la tutela dei propri clienti sia nel breve sia nel lungo periodo, cercando di offrire loro le migliori condizioni contrattuali possibili nonostante le continue evoluzioni dello scenario. AGCM sembra invece voler cristallizzare il mercato intervenendo anche in sede di legittimo rinnovo dei contratti. Una lettura così radicale, applicando estensivamente una norma di natura eccezionale anche fuori dagli obiettivi indicati dal legislatore, rischia di bloccare interi segmenti della vendita dell’energia, di aggravare le difficoltà che l’intero comparto sta cercando di fronteggiare da alcuni mesi e di danneggiare i clienti stessi, esponendoli alla volatilità dei prezzi di mercato ed al confinamento verso regimi di mercato onerosi.

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agcm