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Bollette, il rimbalzo parte dall’energia: +9,9% per l’elettricità e +15,3% per il gas, il Governo interviene

where Milano when Gio, 01/07/2021 who roberto

Besseghini: “l’aumento per l’elettricità sarebbe stato molto più pesante senza l’utilizzo dei proventi delle aste CO2 da parte del Governo”. L’esecutivo stanzia 1,2 miliardi di euro

Le bollette si impennano tra luglio bollette.jpge settembre. Lo ha sancito l’Arera, che parla di forte aumento delle quotazioni delle materie prime – in continua crescita da inizio anno per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti la pandemia – e di decisa crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2, che avrebbero portato ad un aumento di circa il 20% della bolletta dell’elettricità, se il Governo non fosse intervenuto con un provvedimento di urgenza per diminuire la necessità di raccolta degli oneri generali in bolletta del prossimo trimestre.

Il governo stanzia 1,2 miliardi
L’incremento definitivo è pertanto del 9,9% per la bolletta dell’elettricità e del 15,3% per quella del gas nel terzo trimestre del 2021 per la famiglia in tutela. In particolare, il Governo, con il Decreto lavoro e imprese approvato in Consiglio dei Ministri, ha previsto di destinare 1,2 miliardi di euro alla riduzione degli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre, utilizzando a tal fine parte di quanto ricavato proprio dalle aste del mercato europeo dei permessi di emissione di CO2 (ETS2 ). L’Autorità, utilizzando le leve regolatorie, ha conseguentemente ridimensionato gli oneri generali per il trimestre luglio-settembre, attuando una forte riduzione degli oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili (ASos), oltre a un’ulteriore riduzione anche dei rimanenti oneri generali (Arim), in particolare di quelli per la promozione dell'efficienza energetica, come effetto del recente decreto in materia di certificati bianchi. Per il presidente dell’ARERA, Stefano Besseghini: “nell’ambito della leale collaborazione istituzionale, abbiamo supportato tecnicamente la scelta di intervento del Governo. Senza il decreto, l’aumento delle bollette sarebbe stato molto più pesante. Tenendo conto della tendenza internazionale all’aumento dei prezzi delle materie prime e delle scelte europee sulla limitazione dei gas serra, appare ancora più importante consolidare l’utilizzo dei proventi delle aste dei permessi di emissione CO2 a contenimento delle bollette”.

+12% per l’elettricità
Gli aumenti sono legati al trend di forte crescita delle quotazioni delle principali materie prime energetiche, in particolare i prezzi europei del gas sono cresciuti di oltre il 30% nel secondo trimestre del 2021 rispetto al primo e risultano sempre più correlati con il prezzo della CO2 che, nel mese in corso, si è attestato oltre i 50 €/tCO2, anche per le attese di un possibile rafforzamento delle vigenti politiche comunitarie per il contenimento delle emissioni nocive dei gas serra. Aumenti delle materie prime stanno causando ripercussioni analoghe sui prezzi finali dei consumatori anche in altri paesi europei, come la Spagna e la Francia.
In termini di effetti finali per il prossimo trimestre, per l’elettricità la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° ottobre 2020 e il 30 settembre 2021) sarà di circa 559 euro, con una variazione del +12% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente (1° ottobre 2019 – 30 settembre 2020), corrispondente ad un aumento di circa 62,4 euro su base annua.
Nello stesso periodo, la spesa della famiglia-tipo per la bolletta gas sarà di circa 993 euro, con una variazione del -1,3% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, corrispondente ad una riduzione di circa 13 euro su base annua. A settembre l’Autorità dovrà valutare se avviare un percorso di riallineamento del gettito della componente Asos, nell’ambito della flessibilità consentita dalla prudenza di gestione dei conti.
 
Il dettaglio degli andamenti di elettricità e gas
Nel dettaglio, l’attenuazione delle misure di contenimento della pandemia e il miglioramento delle prospettive economiche nel primo semestre del 2021 hanno alimentato una spinta rialzista nei mercati delle materie prime energetiche che si è via via rafforzata con la ripresa della domanda. La risalita del prezzo del gas naturale, per effetto di consumi che sono rimasti sostenuti anche nei mesi primaverili, e la contestuale accelerazione della crescita del prezzo della CO2 hanno infatti contribuito al rialzo del prezzo dell’energia elettrica. Così per il secondo trimestre 2021, il Prezzo Unico Nazionale (PUN) risulta in aumento di circa il 25% rispetto al primo trimestre e di oltre il 200% rispetto al corrispondente trimestre del 2020, raggiungendo un valore medio di oltre 74 €/MWh (contro i 24,8 €/MWh dello stesso trimestre di un anno fa). Per quanto riguarda i prezzi a termine dell’energia elettrica, che risentono in misura maggiore della dinamica del prezzo della CO2 (anche indirettamente tramite il prezzo a termine del gas naturale), le quotazioni per il trimestre luglio - settembre si sono portate, nel mese di giugno, mediamente oltre gli 85 €/MWh. Per anno scorrevole si intende l’anno composto dal trimestre oggetto dell’aggiornamento e i tre trimestri precedenti, considerando anche il consumo associato ad ogni trimestre.
Per quanto riguarda i mercati del gas, gli aumenti riflettono innanzitutto la crescita della domanda. In Europa, temperature inferiori alle medie stagionali hanno dirottato verso i consumi parte del gas che, nella stagione primaverile, è solitamente destinata al riempimento degli stoccaggi; inoltre, si sono verificate riduzioni delle forniture dal nord Europa e minori disponibilità di GNL, in quanto parte della produzione del bacino atlantico è stata indirizzata verso l’Asia. Per il trimestre luglio-settembre 2021 il trend dei prezzi a termine risulta quindi in accelerazione, riflettendo, da una parte, la crescita del prezzo della CO2 (che sta incentivando la sostituzione del carbone con il gas nella produzione termoelettrica), dall’altra, la domanda attesa di gas per il riempimento degli stoccaggi, caratterizzati quest’anno da livelli storicamente bassi, in concorrenza con la domanda per la produzione elettrica nella stagione più calda. Il prezzo a termine del terzo trimestre 2021 – rilevante per l’aggiornamento delle condizioni di tutela - risulta in aumento di circa il 50% rispetto a quello utilizzato per l’aggiornamento del secondo trimestre 2021. Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica l’aumento è legato principalmente al rialzo della componente materia prima, con un impatto del +19% sul prezzo della famiglia tipo (scomponibile in: +21,6% per effetto della voce energia PE, -1,5% legato alla voce di dispacciamento PD, -1,1% per la voce DispBT4 ), controbilanciato dalla forte riduzione degli oneri generali di sistema, -9,1% tra Asos e Arim, arrivando così al +9,9% finale per la famiglia tipo.
In particolare, la diminuzione della componente relativa al dispacciamento è dovuta al calo del valore dell’uplift, cioè dei costi per il mantenimento in equilibrio del sistema, anche grazie alla messa in esercizio di alcuni dispositivi di rete da tempo pianificati da Terna e, in prospettiva, grazie ad alcuni interventi in corso nell’ambito della riforma del dispacciamento avviata dall’Autorità, in vista dell’avvio dell’operatività del mercato della capacità. Invariate complessivamente le tariffe regolate di rete (trasmissione, distribuzione e misura e componente di perequazione) e degli oneri generali di sistema. Per il gas naturale, l’andamento è determinato da un aumento della componente materia prima, basato sulle quotazioni a termine relative al prossimo trimestre, con un impatto del +14,1% sul prezzo finale della famiglia tipo. A questo si somma un leggero incremento degli oneri generali di sistema, +1,2% (per l’aumento della voce Re destinata alle iniziative di risparmio energetico e sviluppo rinnovabili). Stabili le tariffe regolate di rete (trasmissione, distribuzione e misura). Si arriva così al +15,3% per l'utente tipo in tutela.

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