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Depuratori e fognature inadeguate, l’Italia rischia 250 milioni di multe Ue

where Milano when Lun, 01/02/2016 who redazione

L’allarme proviene dalla struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri

4713maurograssi.jpgL'Italia rischia di dover pagare più di 250 milioni di euro di sanzioni all'Ue per non avere adeguato, entro lo scorso 31 dicembre, i propri impianti fognari e di depurazione delle acque. Lo hanno evidenziato i dati forniti a Milano dalla Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nel Nord Italia il 15% del territorio non è tuttora a norma sul fronte di depurazione e fognatura, un dato che sale al 20% al Centro e che supera il 30% al Sud.

“Una Caporetto - l'ha definita in una nota Mauro Grassi, responsabile della Struttura di missione - , anche considerando che su 3 miliardi e 200 milioni di euro messi a disposizione per effettuare gli investimenti, la maggior parte non sono nemmeno stati avviati a cantiere. Stiamo di fatto commissariando diverse zone d'Italia per risolvere la situazione”. Per discutere di questo tema e presentare i dati aggiornati, oltre a Grassi al Pirellone si sono riuniti Viviane Iacone, dirigente della Struttura pianificazione tutela e riqualificazione delle risorse idriche presso la Dg Ambiente, energia e sviluppo sostenibile di Regione Lombardia; Eugenio Comincini, vicesindaco Città Metropolitana di Milano e Giancarla Marchesi, presidente Ato Città Metropolitana di Milano. Grassi ha invece citato come esempio da seguire quello del Gruppo Cap, monoutility del settore idrico della Città Metropolitana milanese. Un caso fondato su un investimento di 134 milioni di euro, che ha permesso il finanziamento di 111 interventi (53 conclusi nel 2014 e 58 nel 2015) in 60 Comuni.

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Mauro Grassi, responsabile della Struttura di missione
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