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​Discariche, esposto M5s alla Corte dei Conti contro Galletti e predecessori per danni erariali

where Roma when Lun, 22/12/2014 who michele

Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e gli amministratori regionali sarebbero “responsabili dell’onerosa procedura d' infrazione europea per quanto attiene ai rifiuti”

Un esposto per danno erariale alla Corte dei Conti contro il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e contro gli amministratori regionali e governativi “responsabili dell’onerosa procedura d'infrazione europea per quanto attiene ai rifiuti”. L'iniziativa è dei deputati grillini del M5S perché, sostengono, “non è ammissibile che a pagare siano i cittadini dato che i responsabili sono gli amministratori che non hanno affrontato e risolto adeguatamente questo annoso problema”.
In risposta all’esposto depositato, su iniziativa della deputata Claudia Mannino, il ministro “ha fatto sapere che il ministero dell’Economia si rivarrà sulle regioni inadempienti”, spiegano dal M5S, che ha anche richiesto “a gran voce" che Galletti "fornisca finalmente la lista dei comuni interessati dalla procedura d'infrazione”.

Scelta civica: chiarire la catena di comando - “Apprezzo - sostiene la deputata di Scelta Civica e segretaria della commissione, Adriana Galgano - che il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti in audizione alla Camera abbia risposto positivamente alla nostra richiesta di trasparenza sulle discariche che in Italia sono ancora in infrazione, affinché ogni parlamentare, oltre che in Parlamento, possa collaborare a sensibilizzare enti locali e cittadini. Gli chiediamo inoltre di essere tempestivo nel fornirci i dati per risolvere questo annoso problema”. La deputata di Scelta Civica conclude ricordando di aver segnalato al ministro anche "l’importanza di definire con chiarezza la catena di comando sulla gestione dei rifiuti. Perché è anche la vaghezza sul sistema decisionale, che ha determinato la sentenza della Corte di Giustizia europea di non concedere i fondi Fesr per la bonifica delle discariche in Campania, ritenendo che non vi fossero sufficienti garanzie di corretta realizzazione delle operazioni, di cui la regione chiedeva il cofinanziamento dal Fesr".