torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Dissesto idrogeologico. #Italiasicura, 11mila cantieri per 29 miliardi

where Roma when Gio, 11/05/2017 who roberto

Ad oggi sono circa un decimo del totale i cantieri aperti (1.340) e 12,4 miliardi di euro i fondi già programmati

Sono 11.108 i cantieri delle opere che dovrebbe essere realizzate per contenere il dissesto idrogeologico nel nostro Paese, per un fabbisogno finanziario complessivo di circa 29 miliardi di euro. Di questi, 1.340 sono i lavori in corso, con quasi 13 miliardi di euro già programmati tra fondi europei, nazionali e regionali. Lo stato dell’arte della messa in sicurezza del nostro territorio è stato fatto a Palazzo Chigi dal sottosegretario Maria Elena Boschi, dal ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, da Erasmo D'Angelis e Mauro Grassi, rispettivamente coordinatore e direttore della struttura di missione Italiasicura. Tutti i dati sono contenuti nelle 608 pagine del volume edito da Invitalia, che può essere scaricato dal sito italiasicura.governo.itdissesto-idrogeologico.jpg
 
Il libro contiene, regione per regione, l'elenco delle opere, il loro costo e lo stato di avanzamento dei progetti e dei cantieri. è il risultato dei primi tre anni di lavoro della Struttura di missione per il contrasto al dissesto idrogeologico e lo sviluppo delle infrastrutture idriche, voluta dal Governo Renzi e confermata dal Governo Gentiloni.

Alcuni piani, come quello per le aree metropolitane, vedono aperti grandi cantieri tra Genova, Milano, Firenze e in diverse altre regioni. La struttura di missione ha svolto un’azione di recupero dei fondi stanziati contro il dissesto idrogeologico e non spesi negli anni 2000-2014, si tratta di un "tesoretto" da 2.2 miliardi oggi trasformati quasi tutti in cantieri.
“La scelta vincente è stata nel lavoro di squadra a tutti i livelli istituzionali, che va ben oltre le appartenenze politiche e ha creato le condizioni per una grande opera pubblica nazionale collettiva - segnala Italiasicura - nella nomina dei 20 presidenti di Regione come Commissari straordinari del Governo per il contrasto al dissesto; nell'unificazione in un unico luogo, la Banca Dati Unitaria dell'Agenzia per la Coesione Territoriale, dei 14 monitoraggi preesistenti e con gli stati di avanzamento dei progetti sulla piattaforma Rendis dell'Ispra; la lotta quotidiana per la semplificazione della burocrazia e dei ricorsi che bloccavano l'apertura dei cantieri fino alla 'norma Bisagno' del decreto Sblocca Italia".
Il Piano per la messa in sicurezza del Paese, ha spiegato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, "non è solo un grande impegno di risorse, ma un cambio di paradigma sull'aspetto decisivo della governance. Abbiamo individuato le priorità di intervento e agito su modalità di spesa. Oggi i Presidenti sono commissari straordinari al dissesto e in 30 giorni sono in grado di dare tutte le autorizzazioni. Credo inoltre - ha detto Galletti - che quelle norme abbiano bisogno di una revisione per renderle ancor più competitive.  Il lavoro è lunghissimo, ha un orizzonte di 20 anni: è un lavoro avviato, una responsabilità presa rispetto al Paese".
"Per la prima volta l'Italia ha un Piano nazionale per la riduzione del rischio frane e alluvioni. E per la prima volta abbiamo una pianificazione non in emergenza, ma ordinata e ordinaria, di opere e interventi necessari e non rinviabili, e un piano finanziario con risorse vere e un monitoraggio che permette a qualsiasi cittadino di 'visitare' i cantieri. Il contrasto al dissesto per noi significa prevenzione strutturale realizzata 365 giorni l'anno, e l'Italia può concludere, nell'arco di poco più di un decennio, la gran parte degli interventi previsti, correndo sulle progettazioni per colmare un ritardo impressionante per quasi il 90% delle opere grazie all'attivazione del primo Fondo Progetti rotativo, con 100 milioni da parte del Ministero dell'Ambiente, una novità assoluta per stimolare investimenti per la massima sicurezza di circa 7 milioni di italiani che vivono nell'11% del territorio nazionale a rischio inondazioni e frane”, ha detto il coordinatore Erasmo D'Angelis.
"Abbiamo un serio piano finanziario al 2023 - ha poi spiegato Mauro Grassi - presentato nel dettaglio nel libro, con risorse vere che ammontano esattamente a 12 miliardi 442 milioni da fondi europei e sviluppo e coesione, ordinari e recuperati da Italiasicura dopo una verifica con i Comuni, le Regioni e le ex Province sulla programmazione 2000-2014. è stata decisiva l'azione di semplificazione della governance e delle procedure, ed è meglio spendere in prevenzione che riparare in emergenza danni per 3,5 miliardi l'anno come accade dal dopoguerra", ha poi spiegato Mauro Grassi.

 

immagini
dissesto_idrogeologico
leggi anche: