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La grande sete del Sud, innalzato il livello di severità idrica per Avellino e Benevento

where Roma when Gio, 03/07/2025 who roberto

L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale nel suo osservatorio sugli utilizzi idrici innalza il livello di severità idrica anche per il comprensorio della Collina Materana. Regione Campania chiede più acqua alla Regione Lazio.

Peggiora con l’estate la siccita-flickr.jpgsiccità nel Sud. L’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale nel suo Osservatorio sugli utilizzi idrici ha deciso di innalzare il livello di severità idrica per il comparto idropotabile da “tendente ad elevato” ad “elevato” per i territori delle province di Benevento e Avellino. Lo rivela lo stesso organismo che cita i dati inerenti alla disponibilità sulle sorgenti del Biferno, di Cassano Irpino e sulle altre fonti. Analogamente è stato valutato di elevare il grado di severità idrico per il restante territorio della Campania a “tendente a elevato”, in considerazione dei dati relativi alla disponibilità alle fonti. Stesso provvedimento ha interessato i comuni serviti dallo schema del Vulture - Melfese in Basilicata e l’area delle Colline Materane, per le quali si è disposto il passaggio al livello di severità idrica “tendente ad elevata”. Nel caso delle Colline Materane, il provvedimento si è reso necessario perché lo schema in questione è alimentato dalle sorgenti del Frida, le cui portate sono attualmente in calo, ed è isolato rispetto ai restanti schemi idrici regionali.

Permangono invece condizioni di severità idrica elevata per le province calabresi di Crotone e Reggio Calabria e per lo schema lucano del Basento-Camastra, in ragione del permanere dello stato di emergenza nazionale pur in condizioni di disponibilità diverse rispetto a quelle dello scorso anno.
 
La situazione regione per regione
Sempre per il comparto idropotabile, permangono queste condizioni di severità idrica «medio con tendenza ad alto» per la Puglia, il Lazio, il Molise e la provincia di Chieti; «medio» per la Basilicata (ad eccezione dello schema Basento-Camastra e per le Colline Materane e Vulture Mefese), la Calabria (ad eccezione delle province di Reggio Calabria e Crotone), per la Campania (ad eccezione delle province di Avellino e Benevento); «basso con tendenza a medio» per il “sub-ambito marsicano” (Abruzzo).Ad oggi, lo scenario di severità idrica per il comparto irriguo è: «alto» per la Basilicata, la Calabria, il Lazio e la Puglia; «medio» per il restante territorio distrettuale.
 
Situazione in Abruzzo
Più nel dettaglio, nelle analisi delle regioni risulta che in Abruzzo, in particolare per la zona del chietino, la situazione appare meno problematica di quella riscontrata nello stesso periodo dello scorso anno, sebbene permanga la necessità di un monitoraggio delle disponibilità. In questo ambito, stanti le problematiche strutturali che caratterizzano gli schemi idrici, erano stati già individuati, d’intesa con la Regione, alcuni interventi in parte finanziati anche con il Pnrr. Sono state invece programmate erogazioni ridotte per il comparto irriguo sullo schema dell’Ofanto, nel pescarese, in ragione della limitata disponibilità sugli invasi dello schema.
 
Situazione in Campania
Quanto alla Campania, invece, durante gli ultimi tavoli tecnici si è stabilito che l’Acquedotto Campania Occidentale dovrà surrogare il deficit di Acquedotto Campano anche in vista di fornire un maggiore risorsa all’area di Napoli, gestita da Abc. La situazione dell’acquedotto del Serino è in lieve miglioramento, e comunque in prospettiva si renderà necessario un maggiore apporto da Campania Occidentale e Acquedotto Campano. In questo contesto è emersa l’esigenza di un incremento temporaneo del prelievo dalle sorgenti di fiume Gari per l’Acquedotto della Campania Occidentale di 600 litri al secondo, già sottoposto alla Regione Lazio: questo perché tale schema, che preleva anche dal Molise (sorgenti S. Bartolomeo) e da altre fonti e campi pozzi della Campania, dovrà surrogare una parte del deficit di portata che interesserà l’area metropolitana di Napoli e il casertano, anche in considerazioni della riduzione della portata addotta dall’Acquedotto del Serino e dall’Acquedotto Campano. In forte deficit in prospettiva anche i sistemi GORI e l’Acquedotto dell’Ausino, nel salernitano, per le quali si stanno valutando azioni per il recupero di disponibilità, anche con fonti alternative.
 
Situazione in Calabria

Infine, in Calabria, il bacino del Menta è in recupero, ma bisognerà comunque monitorare l’andamento dei volumi d’invaso a causa del perdurare della siccità. Per altro, in Calabria permane la dichiarazione di Stato di Emergenza. Analogo discorso vale per il sistema gestito da A2A, per il quale quest’anno è stato strutturato un piano di erogazioni che, pur non avendo visto il coinvolgimento dell’Autorità, andrà monitorato in relazione alla evoluzione dei volumi d’invaso.

immagini
siccità-flickr