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Gruppo Cap trasforma gli scarti alimentari di Milano Ristorazione in bioenergia

where Milano when Gio, 09/09/2021 who roberto

Accordo biennale per lo sviluppo di un progetto pilota che utilizzerà fino a 100 tonnellate all’anno di grassi di scarto per alimentare l’impianto di Robecco sul Naviglio

Gli scarti alimentari diventano bioenergiacap.jpg per alimentare il depuratore di Robecco sul Naviglio. Milano Ristorazione, società partecipata del Comune di Milano che dal 2001 fornisce il servizio di ristorazione a nidi, scuole d’infanzia, primarie, secondarie di primo grado e a strutture a servizio degli anziani, e Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato dei Comuni della Città metropolitana di Milano, hanno dato vita a un accordo in ottica di economia circolare per valorizzare i grassi di scarto del centro produzione pasti di via Sammartini a Milano, da convertire, grazie all’impiego dei biodigestori anaerobici, in energia elettrica e termica, utile per alimentare i processi e le attività dell’impianto che serve i cittadini dell’alto milanese.

Come funziona
Ogni mese, dal centro di cottura di Milano in via Sammartini, vengono prelevate circa 10 tonnellate di grassi di scarto, in forma liquida, provenienti dalla preparazione dei pasti. Una volta arrivati al depuratore di Robecco sul Naviglio, gli scarti diventano biogas attraverso il processo di fermentazione tipico dei biodigestori anaerobici, che negli impianti di depuratori servono per trasformare i fanghi di depurazione in energia. Dopo la fase di sperimentazione, che porterà a Robecco fino a 100 tonnellate all’anno di materiale di scarto, l’idea per il futuro è quella di incrementare le quantità, o ancora di integrare ulteriori tipologie di rifiuti provenienti dai diversi centri produzione pasti di Milano Ristorazione. Una sfida in linea con le strategie di Food Policy definite dal Comune di Milano con l’Expo 2015 per rendere più equo e sostenibile il sistema alimentare di Milano, e che sposa alla perfezione gli obiettivi di sostenibilità che Gruppo CAP, azienda che da oltre 90 anni opera sul territorio del milanese, sta mettendo in atto già da anni.
 
I depuratori coinvolti
Al fine di trasformare i depuratori in piattaforme integrate per l’economia circolare, anche a San Giuliano Milanese, Sesto San Giovanni, Bareggio, Canegrate, Rozzano e Pero sono state avviate attività di produzione a regime di biogas e biometano a basso impatto ambientale che impiegano rifiuti organici, provenienti dall’industria agro-alimentare dell’hinterland milanese. La genesi risiede nel Protocollo di Intesa sottoscritto a fine 2019 dalla Città metropolitana di Milano, ente autorizzativo degli impianti, e Gruppo CAP che, secondo uno studio effettuato da Kyoto Club, utilizzando i biodigestori anaerobici già presenti nei depuratori, può convertire in energia pulita 107 tonnellate di scarti organici, arrivando ad alimentare  fino a 39.000 tra veicoli, mezzi aziendali e trasporti pubblici: 2,5 volte il numero di auto circolanti alimentate a metano nella Città metropolitana di Milano.

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