La guerra dell’acqua in India: a Delhi si torna alla quasi normalità, ma la crisi non è finita
10 milioni di persone sono state colpite dalla grave crisi idrica conseguente al danneggiamento dell'acquedotto da parte della comunità Jat, la casta degli agricoltori
La fornitura di acqua è stata parzialmente ripristinata a Nuova Delhi, dove circa 10 milioni di persone sono state colpite dalla grave crisi idrica, conseguente al danneggiamento dell'acquedotto che alimenta la rete urbana da parte di alcuni membri della comunità Jat, la casta degli agricoltori, durante le proteste nel vicino stato di Haryana. Proteste e disordini che, in tre giorni, hanno portato all'uccisione di 18 persone e al ferimento di altre centinaia. L'esercito ha assunto il controllo del canale Munak preso d'assalto dai dimostranti, che protestavano contro l'esclusione della comunità dalle quote di assegnazione di posti di lavoro e opportunità formative.
Il responsabile della somministrazione e distribuzione dell'acqua a Nuova Delhi, Kapil Mishra, ha spiegato che “la crisi non è ancora conclusa”. Il canale ha ripreso a somministrare parzialmente l'acqua, ha reso noto il responsabile, e questo ha portato alla somministrazione in alcune zone del nord e del centro di Delhi. Le scuole hanno intanto ripreso a funzionare normalmente. A Delhi vivono 16 milioni di persone: tre quinti dell'acqua che arriva alla città proviene dal canale Munak.