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Hera, nuova veste per “In buone acque”: il report del ciclo idrico

where Bologna when Gio, 02/11/2017 who roberto

Alto il valore degli investimenti di Hera nel settore: oltre 130 milioni di euro nel 2016 (+4% rispetto all’anno precedente); acqua erogata di ottima qualità e garantita da oltre 877.000 analisi

Si presenta in una nuova veste inbuoneacque.jpggrafica, di lettura più immediata, il report “In buone acque”, redatto annualmente dal Gruppo Hera per fornire informazioni semplici ma allo stesso tempo dettagliate sul ciclo idrico, gestito dalla multiutility in 239 comuni di Emilia-Romagna, Marche e Triveneto.
Secondo operatore in Italia per volumi di acqua erogata (300 milioni di metri cubi l’anno), il Gruppo Hera serve oltre 3,6 milioni di cittadini, i quali vengono puntualmente informati, anche attraverso questo report, sulla qualità dell’acqua di rubinetto che utilizzano quotidianamente e che viene sottoposta a costanti e rigorosi controlli per garantirne potabilità e sicurezza. Basti pensare che sulla risorsa idrica erogata da Hera, nel 2016, sono state effettuate oltre 877.000 analisi di qualità (più di 2.400 al giorno in tutto il territorio servito).

Le analisi, per il 47% effettuate nei laboratori del Gruppo, hanno riguardato anche la presenza di antiparassitari e aspetti non normati, come i contaminanti emergenti. Anche in questi ambiti i risultati hanno confermato la qualità e la sicurezza dell’acqua di rete distribuita da Hera. Inoltre, la multiutility ha già introdotto la metodologia Water Safety Plan (prevista dalla Direttiva europea del 2015) per migliorare il controllo di tutte le fasi della filiera di produzione e distribuzione dell’acqua potabile.
 
L’acqua di Bologna: qualità e sicurezza garantite da oltre 123.800 analisi - Per quanto riguarda il territorio bolognese, dove quasi un milione di abitanti usufruisce del servizio idrico erogato da Hera, l’acqua è stata sottoposta, lo scorso anno, a oltre 123.000 analisi, svolte nei laboratori del Gruppo e dell’ASL.
Fondamentali le risorse impiantistiche utilizzate sul territorio per la distribuzione del servizio: nel Bolognese l’acqua di rete arriva da 666 fonti di prelievo e viaggia attraverso 9.166 km di rete acquedottistica, nella quale vengono immessi ogni anno 103,5 milioni di metri cubi d’acqua.  Il sistema garantisce un buon approvvigionamento ai cittadini del territorio bolognese, che possono così bere l’acqua di rete con tranquillità.
 
Investimenti superiori del 50% rispetto alla media italiana - Non solo acquedotto, ma anche depurazione e fognature; gestire il servizio idrico significa occuparsi della risorsa naturale più importante per la vita lungo tutto il su ciclo d’utilizzo. è per questo che da sempre il Gruppo Hera concentra sul settore la maggior parte dei propri investimenti: nel 2016 essi hanno raggiunto i 131,8 milioni di euro (+4% in più rispetto all’anno precedente); in particolare, il 47% è stato investito nell’acquedotto, il 25% nelle fognature e il 28% nella depurazione.
Rispetto a una media nazionale di 28 euro investiti per abitante, nel territorio servito dal Gruppo Hera gli investimenti nel 2016 sono stati di circa 39 euro per abitante. L’entità di questo impegno ha consentito a Hera di intervenire su oltre 35.000 km di rete acquedottistica, circa 18.600 km di fognature, 469 impianti di depurazione e 428 impianti di produzione e potabilizzazione. Tutto questo in rapporto a un costo di soli due euro per mille litri di acqua di rubinetto, valore che corrisponde a circa la metà di quello che si paga nelle altre nazioni europee.
 
“In buone acque”: i vantaggi economici e ambientali del consumo di acqua del rubinetto - Il report si sofferma a lungo sui benefici che derivano ai cittadini bevendo l’acqua di rete.  In un Paese, come l’Italia, che è al terzo posto nel mondo e al primo in Europa per consumo pro capite di acqua minerale, un’azione locale condotta dall’azienda e rafforzata dalle buone pratiche dei cittadini può contribuire a determinare importanti effetti, partendo dalla riduzione delle bottiglie di plastica.
Basti pensare che lo scorso anno si è registrata nel mondo una media di 900.000 bottiglie di plastica vendute ogni minuto (dato Euromonitor International’s global packaging trends report). Nel territorio servito dal Gruppo, in particolare, l’acqua del rubinetto è stata già scelta nel 2016 dal 36% dei clienti, che hanno così evitato la produzione, il trasporto e lo smaltimento di 250 milioni di bottiglie di plastica (che riempirebbero oltre 3 milioni di cassonetti), nonché le relative emissioni di CO2.  Va ricordato che, secondo Legambiente, in Italia solo il 20% delle bottiglie è in vetro, solo il 38% delle bottiglie in plastica viene riciclato e solo il 18% delle bottiglie viaggia su rotaia. Per quanto riguarda i benefici economici, la scelta dell’acqua di rubinetto al posto della minerale consente a una famiglia di tre persone di risparmiare mediamente fino a 270 euro l’anno. 

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