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Hera va alla ricerca di perdite nelle reti idriche con il satellite

where Bologna when Lun, 14/11/2016 who michele

Prima in Italia, l’azienda si è dotata di un nuovo sistema basato sulla scansione del suolo tramite satellite sviluppato in collaborazione con la società israeliana Utilis

hera-ricerca-perdite-acqua-presentazione.jpgA caccia d’acqua con il satellite, grazie ad una nuova tecnologia che servirà a contrastare il fenomeno delle perdite occulte dalle reti idriche, cioè quelle perdite nascoste che non si manifestano con fuoriuscite visibili d’acqua e che sono spesso presenti nelle reti di distribuzione. Il nuovo sistema di ricerca, particolarmente sofisticato e tecnologicamente avanzato, permette una precisione ancora maggiore nell’individuazione delle perdite dai tubi interrati. Prima azienda in Italia ad adottarlo è stata Hera, secondo operatore a livello nazionale per volumi di acqua erogata (300 milioni di metri cubi l’anno), che l’ha già sperimentato sulla rete di Ferrara. I risultati sono stati ottimi, tanto che la multiutility ha deciso di dotarsi del sistema prevedendo nei prossimi anni la scansione tramite satellite degli oltre 27mila km complessivamente gestiti in Emilia Romagna.
In particolare, già nel corso del 2017 il nuovo sistema sarà utilizzato per integrare l’attività programmata di ricerca perdite sui territori bolognese e romagnolo. Il Gruppo serve nell’idrico oltre 3,6 milioni di abitanti e 239 comuni di Emilia-Romagna, Marche e Triveneto. Il progetto è realizzato da Hera grazie alla partnership con Utilis, società israeliana che con un team di esperti in geofisica, idrologia e di gestione della rete ha sviluppato una tecnologia unica e all’avanguardia in questo campo. In particolare, per la rilevazione di perdite d’acqua dolce in sistemi di approvvigionamento idrico vengono analizzate le scansioni acquisite dai satelliti, basandosi sulla stessa tecnologia utilizzata per cercare l’acqua su altri pianeti.

La ricerca ‘satellitare’, ecco come funziona - L’innovativa tecnologia si basa sull’analisi, mediante un algoritmo, di una scansione del sottosuolo. Le immagini sono acquisite dal satellite Alos-2 gestito dalla Japanese Aerospace Exploration Agency (JAXA), in orbita circa 650 chilometri sopra la terra, che utilizza segnali elettromagnetici con una lunghezza d'onda in grado di penetrare il terreno. Il sistema è utilizzabile sia di giorno, sia di notte e in qualsiasi condizione meteo. La scansione satellitare rileva alcuni elementi che possono essere indicativi, ad esempio l’eventuale presenza di cloro, elemento rivelatore dell’acqua potabile. L’acqua, infatti, secondo le normative vigenti deve essere addizionata di predefiniti quantitativi di cloro, prima di essere immessa in rete, perché sia protetta da eventuali successive contaminazioni batteriche.
I dati ottenuti attraverso la scansione vengono ripuliti dalle informazioni distorte e incrociati con lo schema della rete acquedottistica. In questo modo s’individua una mappa nella quale sono evidenziati punti della rete in cui sono presenti possibili perdite. La vera e propria ricerca fughe in loco viene svolta in seguito con i metodi tradizionali ma, grazie alla precisione del nuovo sistema, in ambiti assai più circoscritti.

Recuperati oltre 1.500 milioni di litri di acqua - Grazie a questa attività già messa in campo da anni dalla multiutility, solo nel 2015 sono state individuate e riparate 450 rotture. La stima complessiva del volume recuperato è pari a oltre 1.500 milioni di litri di acqua, equivalente a oltre un miliardo di bottiglie, ovvero circa 230 bottiglie per ogni abitante dell’Emilia-Romagna.
Per raggiungere questi risultati Hera, fra le prime in Italia, si è dotata di un approccio metodologico e scientifico utile a individuare la priorità delle zone in cui svolgere la ricerca perdite, attività che ogni anno si esegue sul 15% circa dell’intera rete gestita.
In particolare, per svolgerla in modo efficace ed efficiente è stato sviluppato un algoritmo di supporto, che tiene conto di alcuni fattori importanti per programmare le priorità, ad esempio l’incidenza delle perdite per singola porzione di territorio, il numero di rotture già verificate e la pressione di esercizio delle reti (dove la pressione è maggiore, è probabile anche una maggiore dispersione di volumi d’acqua in caso di rottura). Rientra nei parametri pure la disponibilità di risorsa: ad esempio nelle zone in cui possa risultare ridotta, soprattutto nel periodo estivo, è necessario mettere in campo tutte le tecniche disponibili per non disperderla.

“Hera ha sempre guardato con entusiasmo all’innovazione, allo sviluppo di nuove tecnologie e alla loro sperimentazione”, dice Franco Fogacci, Direttore Acqua del Gruppo Hera. “Per questo motivo e per contrastare la dispersione di risorsa idrica nelle reti gestite investe ogni anno nella ricerca programmata delle perdite idriche, adottando i sistemi più moderni ed efficienti. Una di queste è proprio la nuova tecnologia basata sul rilevamento satellitare, frutto della collaborazione e ricerca svolte ad alto livello internazionale con la società Utilis.”

immagini
La presentazione Hera del sistema di ricerca satellitare perdite idriche
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