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Humana presenta il manifesto per i servizi di raccolta e recupero di abiti usati

where Milano when Lun, 10/10/2016 who michele

Trasparenza, qualità e sostenibilità dei contratti pubblici nel rispetto del mandato del cittadino

In occasione del Salone della CSR e dell'Innovazione Sociale 2016, HUMANA People to People Italia ha presentato il primo Manifesto rivolto alle Pubbliche Amministrazioni, alle Utilities e ai Gestori che intendono affidare in concessione il servizio di raccolta e recupero di abiti e accessori usati, perché è quanto mai urgente che i bandi di gara siano pensati in ottica di valorizzazione dei criteri sociali e ambientali nel rispetto assoluto del mandato dei cittadini che donano gli abiti usati a scopo benefico. humana-relatori-convegno-csr.jpg
Il tema, di importante attualità visto il delicato e controverso settore a cui fa riferimento, trova la sua cornice istituzionale all’intero delle nuove Direttive Europee in tema di appalti e concessioni delle Pubbliche Amministrazioni, recentemente recepite nel D.lgs. 50/2016. Il Nuovo Codice degli Appalti e delle Concessioni introduce di fatto nell’ordinamento nazionale elementi innovativi che valorizzano gli aspetti ambientali e sociali nella catena di fornitura della Pubblica Amministrazione e delle Stazioni Appaltanti, cioè dei cosiddetti "settori speciali", ad esempio le utilities, come ribadito nel convegno “Qualità e sostenibilità nei contratti pubblici, motori di competitività per uno sviluppo sostenibile”.

Humana People to People Italia, da sempre impegnata nella battaglia per la trasparenza e la legalità della filiera degli abiti usati, con questo manifesto chiede a tutte le Pubbliche Amministrazioni e alle Stazioni Appaltanti di adottare 7 importanti criteri di qualità e sostenibilità allo scopo di fronteggiare la sfida di uno sviluppo sostenibile, integrando elementi di carattere economico, con valutazioni di natura ambientale e sociale nelle fasi del processo di acquisto:
1. Rispettare il mandato del cittadino ovvero privilegiare gli affidamenti ad operatori non profit;
2. Eliminare la variabile ‘prezzo’ dai criteri di affidamento o comunque ridurre la sua incidenza nella valutazione del fornitore;
3. Introdurre criteri di valutazione ESG (Environmental, Social, Governance) e adottare il meccanismo dei punteggi ponderati anche per l’offerta tecnica e l’offerta sociale;
4. Riconoscere la pluralità e la diversità degli operatori non profit e definire oneri e criteri di rendicontazione specifici per tali operatori garantendo in tal modo la giusta misurazione e il corretto confronto delle loro performance socio-ambientali;
5. Obbligare gli operatori non profit a rendicontare i progetti finanziati e gli importi devoluti a tali progetti, effettuando le opportune verifiche attraverso lo strumento dei bilanci civilistici;
6. Rendere obbligatorie la presentazione di un Piano Economico Finanziario (PEF) da parte degli operatori nelle proprie istanze di partecipazione alle gare e di effettuare la cosiddetta verifica delle offerte anomale, anche su segnalazione di altri concorrenti;
7. Premiare gli operatori che investono in trasparenza, legalità, tracciabilità della filiera, comunicazione del ciclo di vita del prodotto (es. certificazioni UNI EN ISO, Modello Organizzativo ex D.lgs. 231/01, Bilancio di sostenibilità, Bilanci civilistici certificati etc.).
“Sette fondamentali criteri che, oltre a garantire la volontà dei cittadini, possono diventare una doppia opportunità di crescita – ha spiegato Alessandro Strada, Responsabile Marketing & Key-Partners di Humana – economica e occupazionale da un lato, ma anche potente leva per sensibilizzare gli attori del sistema produttivo italiano ad accrescere la propria competitività cogliendo proattivamente le grandi sfide dello sviluppo sostenibile”.

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I relatori al convegno Humana durante CSR, salone della responsabilità sociale
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