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Legambiente sospende la propria partecipazione ai tavoli regionali sull'uso dell'acqua

where Bologna when Gio, 05/04/2018 who roberto

Da mesi le associazioni ecologiste attendono di sapere il numero di deroghe concesse sui fiumi e gli effetti della siccità 2017

Legambiente ha comunicato alla siccita_0.jpgRegione Emilia Romagna la sospensione della propria partecipazione a tavoli e momenti di confronto sull'uso dell'acqua in agricoltura e per relative opere idrauliche. Una scelta che nasce dalla mancata informazione e condivisione sulle scelte che riguardano la gestione dei fiumi e dell'acqua.
 
Da oltre due mesi Legambiente attende infatti informazioni sulla gestione della crisi idrica 2017, che aveva portato a derogare ai limiti del Deflusso Minimo Vitale (DMV). Nella lettera inviata, a firma congiunta col WWF, si chiedeva conto dell'entità dei prelievi in deroga, dei controlli effettuati, dei danni causati dalla siccità e se ci fossero in atto riflessioni sulla scelta di colture meno idroesigenti. Veniva chiesto conto anche delle modalità di scelta delle strategie e delle opere necessarie a fare fronte a future crisi, come quella che riguarda gli invasi sul torrente Enza nel reggiano e la richiesta di una diga a Vetto.
 
Nella primavera-estate 2017, a seguito di numerosi mesi senza precipitazioni la Regione ha ottenuto il riconoscimento dello stato di emergenza, con relative risorse, e concesso al mondo agricolo deroghe ai limiti di prelievi nei fiumi. Se nel mese di giugno la Regione esprimeva soddisfazione per questi risultati, a settembre gli stessi uffici regionali rigettavano le richieste di proroghe al calendario venatorio, sostenendo che la crisi era già superata e non permanevano ripercussioni sugli ecosistemi. Una sonora contraddizione che evidentemente pone dubbi sui dati e gli interessi che stanno alla base delle scelte in materia idrica.
 
Il dibattito sull'acqua visto sulla stampa durante l'estate ha portato alla ribalta anche richieste di dighe ed invasi di vario tipo, spesso con argomentazioni superficiali e banalizzate.
Per uscire dalla dimensione mediatica, le associazioni - escluse da qualsiasi vero confronto - hanno richiesto ufficialmente dettagli sulla crisi idrica. Purtroppo, anche su questo versante nessuna risposta è arrivata, alimentando l'impressione che l'unico interlocutore in fatto di acqua risultino le associazioni agricole.
 
La tutela degli ambienti acquatici non dovrebbe essere vista come un tema di una parte - delle associazioni ambientaliste - , ma come impegno prioritario a beneficio di tutte le categorie economiche e sociali, in una prospettiva di sostenibilità dell'economia.
Per tali motivi Legambiente ha deciso di sospendere la partecipazione a tavoli o momenti di confronto sul tema finché non si registri un cambio di atteggiamento. Nella situazione attuale il confronto non c'è o risulta solo formale.

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