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Rapporto Istat – Cala la produzione di rifiuti urbani, differenziata al 33,4%

where Roma when Lun, 30/07/2012 who redazione

Tutti i dati 2011 dell’Istituto di statistica. Complice la crisi, i capoluoghi di provincia italiani hanno raccolto il 2,9% in meno di rifiuti. Nella differenziata guida sempre il nord. Bene i rifiuti verdi

In Italia nel 2011 sono state raccolte 10.687.154 tonnellate di rifiuti urbani nel complesso dei comuni capoluoghi di provincia, il 2,9% in meno rispetto al 2010. Ma aumenta la differenziata: il servizio è presente in tutti i comuni capoluogo di provincia e sono 96 quelli in cui, al 31 dicembre 2011, risulta servita l’intera popolazione. La percentuale di raccolta separata correttamente risulta pari al 44,9% nel complesso dei capoluoghi del nord, il valore medio scende al 30,7% al centro e al 19,5% in quelli del Mezzogiorno. In questo modo, la media nazionale si attesta al 33,4% del totale, in aumento di 1,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
I dati sono contenuti nel recente rapporto Istat sui rifiuti.
Considerando i valori pro capite, spiega l’Istituto di statistica, nel 2011 la raccolta dei rifiuti urbani nei 116 capoluoghi è risultata pari a 590 chili per abitante, contro i circa 609 nel 2010 (-3,1%). Quantità di rifiuti urbani maggiori di 800 chili per abitante sono raccolte nei comuni di Olbia (1.200,9 chili), Forlì (836,8), Rimini (831,7), Pisa (825) e Massa (808,8). Sono tutti comuni nei quali si registra una diminuzione rispetto all’anno precedente. Di contro, i comuni nei quali si raccolgono meno di 400 chili per abitante sono Lanusei (provincia dell’Ogliastra, 310,6), Villacidro (Medio Campidano, 363,8) e Benevento (398,4).
Ancora, sono 16 i comuni capoluogo di provincia che hanno raggiunto l’obiettivo del 60% di raccolta differenziata imposto dalla normativa per la fine del 2011: a Pordenone, Novara, Verbania, Carbonia, Salerno, Belluno, Trento, Oristano, Asti, Rovigo, Tortolì e Nuoro, che avevano già perseguito il risultato negli anni antecedenti, si aggiungono Teramo, Benevento, Udine e Monza.
Risulta infine stabile nel tempo la raccolta selettiva dei rifiuti pericolosi, pari a 0,4 chili per abitante, quantitativo pressoché invariato dal 2001. Come spiega l’osservatorio, nel 2011 la raccolta dei rifiuti verdi, dell’organico e del legno, in continua crescita dal 2000, è stata pari a 67,9 chili per abitante (+5,6% rispetto al 2010). Si passa dai 91,4 chili raccolti nei comuni del nord, ai 62,3 del centro fino ai 39,8 del Mezzogiorno, dove però l’incremento rispetto al 2010 è pari al 14,7%: +9,6% al centro e +1,4% nel nord.

Guarda il rapporto Istat sui rifiuti! 

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