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Relazione Autorità, un terzo dei clienti domestici gas sul mercato libero. Ma i prezzi sono più alti che in Europa

where Milano when Lun, 29/06/2015 who michele

Il totale dei clienti gas civili (domestici più terziario) sul mercato libero è del 31,9%. Nel 2014 i prezzi del gas per i consumatori domestici italiani risultano più alti della media dei prezzi dell’Area euro

Gli italiani sono ben disposti ad affidarsi al mercato libero per la fornitura di gas, tanto che poco meno di un terzo, pari al 31,9% dei clienti gas civili (domestici più terziario), hanno abbandonato il servizio di maggiore tutela. In verità, però, i prezzi del gas sono comunque più alti della media europea in tutte le fasce, tranne per quelli ad alta intensità energetica che risultano inferiori del 2%. contatorigas.jpgÈ in sintesi il quadro tracciato nella Relazione annuale dell’Autorità per l’energia e il gas (Aeegsi) sulle bollette gas di consumatori e imprese.

Il 32% dei domestici sul mercato libero, 400 circa i venditori -  Nel 2014 il 6,2% dei cliente domestici ha cambiato fornitore, erano stati il 5,5% del 2013, in costante aumento dal 2009 (ad eccezione del 2012). Il totale dei clienti gas civili (domestici più terziario) sul mercato libero è del 31,9% (su un totale di circa 21 milioni di clienti, erano il 25% nel 2013), il 28% circa per quanto riguarda i soli domestici. In termini di prezzi, per i clienti domestici e i condomini uso domestico il servizio di tutela appare più vantaggioso. Per le attività di servizio pubblico, commercio e altri servizi risulta invece più conveniente il mercato libero.  In leggera crescita il numero di venditori sul mercato della vendita finale (+ 4 unità), circa 400 operatori in tutto, pur  in presenza di un calo dei volumi complessivi venduti di circa 10 miliardi di m3. Anche nel settore gas, come nell’elettrico, i nuovi venditori sono soprattutto piccoli operatori.

Gas: per domestici prezzi più alti rispetto all’Europa - Nel 2014 i prezzi del gas per i consumatori domestici italiani risultano più alti della media dei prezzi dell’Area euro per tutte le classi di consumo, al netto e al lordo delle imposte, a eccezione del prezzo netto per la classe a maggiori consumi (oltre i  5.253 m3/anno), che risulta inferiore del 2%.
Per la prima fascia di consumo (sotto i 525,36 m3/anno) i differenziali sono molto ridotti, rispettivamente +1%  al netto e +2% al lordo delle imposte. Per la fascia di consumo intermedia (525,36-5.253,6 m3/anno) i differenziali risultano pari a +6% e +15%.
Rispetto allo scorso anno, a fronte di un peggioramento per la prima classe di consumo (i divari erano infatti del -6% al netto e del -4% al lordo) si assiste però ad un miglioramento per le altre due classi di consumo, passate da un +17/18% a un +15% dei prezzi lordi. I prezzi italiani al lordo delle imposte per i consumatori domestici appartenenti alla seconda e alla terza fascia di consumo sono infatti diminuiti di più dei prezzi dell’Area euro, grazie soprattutto alla positiva dinamica dei prezzi netti (-2,2% e -6,7%).  Al contrario, per la prima fascia sono cresciuti sensibilmente di più, sia al netto, sia al lordo (intorno al 10%).
Il peso della componente fiscale italiana sul prezzo netto è il più elevato tra quelli dei principali paesi europei. Se nella prima classe di consumo appare poco distante dalla media dell’Area euro (33% contro il 31,6%, sostanzialmente come nel 2013), è nelle classi più elevate che mantiene valori nettamente superiori: nella classe intermedia risulta intorno al 50% e nella classe più elevata raggiunge il 68,7%, contro una media, rispettivamente, del 38% e del 43,4% dell’Area euro.
 

 
 

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Batteria di contatori gas condominiali
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