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Ricerca: la scarsità d’acqua è un problema solo per 2 italiani su 10. Bassa la percezione del consumo

where Milano when Gio, 18/03/2021 who roberto

Lo studio Finish-Ipsos sulle abitudini, tutela e spreco d’acqua ha evidenziato che solo il 3% ha la corretta percezione sul consumo per famiglia; il 48% sottostima il consumo personale

Solo 2 italiani su 10 non ritengono rubinetti.jpegche la scarsità d’acqua sia un problema attuale e solo 1 su 4 ha prestato attenzione ai consumi in tempo di pandemia. Inoltre, il 48% sottostima il proprio consumo personale che, per quanto riguarda l’Italia, è il più alto in Europa (220 litri vs 165 litri della media europea). Lo evidenziano i dati di una ricerca Ipsos sul tema dell’acqua, pubblicata in occasione  della Giornata Mondiale dell’Acqua, che si celebrerà il 22 marzo, che fotografa le percezioni sui consumi, sull’utilizzo, sulla tutela e sulla salvaguardia della risorsa idrica. La ricerca è stata promossa da Finish nell’ambito del progetto “Acqua nelle nostre mani”: iniziativa sviluppata in collaborazione con il Future Food Institute, con l’obiettivo di diffondere una sempre maggiore consapevolezza sull’acqua.
 
I dati della ricerca
La ricerca, condotta nel mese di gennaio 2021 su un campione rappresentativo di oltre 1.000 persone, ha concesso una fotografia estremamente interessante sulla tematica, permettendo soprattutto di definire utili confronti rispetto all’anno precedente. Il risultato? Sono stati compiuti alcuni passi in avanti: ad esempio, tra i possessori di lavastoviglie (16,7 milioni di italiani) il numero di coloro che non sciacquano i piatti a mano prima di riporli nella macchina è aumentato del 4% in un solo anno, passando dal 26% del 2020 al 30% del 2021. Ciò si concretizza in un incremento di circa 700.000 famiglie che hanno smesso di sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie (da 4.3 milioni a 5 milioni di famiglie). Un cambiamento significativo, che determina un risparmio d’acqua di ben 38 litri ad ogni lavaggio che, se calcolato sulla media di utilizzo della macchina in una settimana (4,56 volte), porta ad un risparmio aggiuntivo di oltre 6 miliardi di litri d’acqua in un anno, e corrisponde all’incredibile dato di circa 2.500 piscine olimpiche.
 
Scarsa consapevolezza
Dalla ricerca Ipsos per Finish, però, emergono anche degli aspetti negativi, con particolare riferimento, ad esempio, alla scarsa percezione della realtà che ancora oggi governa i pensieri e i comportamenti degli italiani sul tema. Il 93% degli intervistati si considera sì molto attento all’ambiente, con percentuali in significativo aumento, a differenza di quello che si potrebbe pensare, con il trascorrere dell’età (59% nella fascia 18-34, 60% in quella 35-44, 68% tra i 45-54 e ben il 77% se guardiamo alla fascia 55-65), ma anche nel 2021 solo 2 italiani su 10 ritengono che la scarsità d’acqua sia un problema generalizzato (il 70% ritiene addirittura sia solo di competenza di specifiche aree del paese in determinati periodi dell’anno). Inoltre, riguardo alle tematiche ambientali che preoccupano maggiormente gli italiani, solo il 12% si è definito preoccupato dalla tematica acqua nel presente, contro il 51% per la presenza di plastica nei mari, il 49% per l’inquinamento atmosferico e il 44% per la gestione dei rifiuti.
 
Stress idrico nel 2040
Ma non è tutto: nonostante il parere del World Resources Institute, secondo il quale l’Italia nel 2040 sarà in una situazione di stress idrico molto critica (4 su 5), il 52% degli intervistati dalla ricerca Ipsos ritiene che vi sia ancora tempo per cambiare le cose e che le previsioni sul 2040 siano troppo pessimistiche, mentre un più ridotto 22% le considera veritiere, e si aspetta anzi che ciò possa verificarsi anche prima della data indicata. Molto preoccupante, invece, la percezione dell’11% dei cittadini intervistati, secondo i quali queste previsioni non sono veritiere ma sono altresì mosse utili a diffondere paura tra le persone. Gli italiani dimostrano poi di avere scarsa consapevolezza anche rispetto al proprio consumo d’acqua. Addirittura, il 48% degli intervistati si è detto convinto che il consumo personale sia uguale o inferiore a quello dei concittadini europei, quando in realtà i dati dimostrano come quello italiano sia il più alto in Europa, con un dato medio pro-capite di circa 220 litri d’acqua al giorno, contrariamente alla media europea di 165 litri.
 
Gli attori che devono agire

L’arrivo della pandemia ha giocato un ruolo cruciale nel ridurre l’attenzione delle persone sulla tematica acqua. Solo 1 italiano su 4 ha infatti dichiarato di aver prestato attenzione ai consumi d’acqua nel corso dell’ultimo anno, trascorso prevalentemente dentro casa e in misura maggiore rispetto al passato. Ciò è confermato dal fatto che l’attenzione ai consumi d’acqua è aumentata solamente del 2% in un anno (2020: 73%, 2021: 75%).

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rubinetti
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