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Rubinetti chiusi per arsenico nel viterbese: “Il Lazio non ha investito sui potabilizzatori”

where Roma when Lun, 07/01/2013 who redazione

Duecentosessantamila cittadini senz’acqua potabile. Duro il ministero della Salute: la regione in sei mesi non ha dato risposte rassicuranti sulla vicenda

Tempo scaduto: nel Lazio, e in particolare nel viterbese, molte famiglie dal primo di gennaio non possono più utilizzare l’acqua del rubinetto di casa e delle fontanelle pubbliche perché contiene arsenico e fluoruro in quantità superiori ai limiti di legge. Una situazione che interessa una cinquantina circa di comuni, per una popolazione fra 200 e 260mila persone.
L’ultima deroga è scaduta lo scorso 31 dicembre e i lavori di adeguamento, probabilmente, non termineranno prima del 2014.
A segnalarlo è Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente: “I sindaci dei comuni interessati hanno dovuto emettere delle ordinanze di divieto dell’uso dell’acqua. Il Lazio è l’unica regione – spiega l’ambientalista – che non è riuscita a rientrare nei parametri stabiliti per queste sostanze, non facendo investimenti per i potabilizzatori. Ora i cittadini saranno costretti ad andare a prendere l’acqua da autobotti e casette dell’acqua, non potendo usare quella di casa per cucinare o lavarsi i denti. Anche le aziende alimentari ne saranno colpite”.
Il problema dell’arsenico nell’acqua “riguarda in particolare la zona della provincia di Viterbo, visto che nei dieci anni scorsi, da quando cioè il limite fissato dall’Oms è stato abbassato da 50 a 10 milligrammi per litro, altre zone d’Italia, come Toscana, Lombardia e Trentino, hanno fatto interventi di dearsenificazione”, conferma l’ingegner Renato Drusiani, advisor per i servizi idrici di Federutility, precisando che il divieto riguarda “solo l’acqua per usi potabili, pari normalmente al 5-10% di quella che si consuma al giorno”.

Tensione ministero-regione - Secca la nota in proposito del ministero della Salute. Il ministro Renato Balduzzi precisa come negli ultimi sei mesi abbia più volte invitato la giunta di Renata Polverini “ad occuparsi della vicenda, in vista della scadenza dei provvedimenti di deroga, con note scritte che non hanno avuto una risposta pienamente rassicurante sulle iniziative intraprese”.
“È una situazione gravissima”, interviene il candidato del centrosinistra alla presidenza della regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Questa emergenza rappresenta uno dei tanti problemi lasciati in eredità da questa destra fallimentare, che saremo costretti ad affrontare con immediati investimenti per restituire ai cittadini il diritto all’acqua potabile nelle loro case”, aggiunge il presidente della provincia di Roma.
 

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