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​Studio congiunto, il tema delle risorse idriche non è un problema per le imprese italiane

where Milano when Lun, 16/03/2015 who michele

Il dato emerge da un sondaggio internazionale condotto dall'ente di certificazione internazionale DNV GL - Business Assurance e dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (UNIDO), con il supporto della società di ricerca GFK Eurisko

Per gli imprenditori italiani l'acqua è una questione lontana e le problematiche legate alla disponibilità di risorse idriche non sono ancora pressanti per le aziende italiane. Per il 98% degli interpellati la disponibilità d'acqua è uno dei principali problemi del pianeta, anche se ancora non sembra preoccupare da vicino, e l'impatto sulla vita di tutti i giorni li impensierisce, ma meno di quanto avvenga nel resto del mondo. È quanto emerge, in sintesi, da un sondaggio internazionale condotto dall'ente di certificazione internazionale DNV GL - Business Assurance e dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (UNIDO), con il supporto della società di ricerca GFK Eurisko. Lo studio ha coinvolto 1907 professionisti di aziende operanti in diversi settori in Europa, Nord America, Centro Sud America e Asia.risorseidriche.jpg

Approccio delle imprese italiane - In linea con una sensibilità europea (65%) inferiore alla media mondiale (70%), solo il 57% delle aziende italiane ritiene che le problematiche relative all'acqua possano avere un impatto sulle proprie strategie di business e il 40% dichiara di non essere informato sulla legislazione specifica in materia di acqua. Qualcosa però inizia a muoversi anche in Italia. 1 azienda su 3 ha già una policy per il water management e 1 su 4 si pone degli obiettivi specifici, soprattutto per favorire la riduzione dei consumi (50%), aspetto che - non solo in Italia ma in tutto il mondo - conta più della tutela delle risorse idriche. Tra le iniziative più comuni delle imprese figurano attività legate alla misurazione (21%) e all'efficienza dei consumi (17%). Non si è ancora passati veramente all'azione: darsi degli obiettivi concreti per risolvere le problematiche legate alla disponibilità di acqua (12%; -10%), coinvolgere il top management (9%; -9%) o stabilire funzioni dedicate (6%; -8%) è molto meno diffuso rispetto a quanto avviene nel resto del mondo.

A spingere le aziende a occuparsi di water management non sono i clienti (2%) o gli altri stakeholder (5%) ma più semplicemente il rispetto di leggi e normative o delle politiche interne (22%). Nonostante un'attenzione diffusa per l'efficienza dei consumi, tra le motivazioni, gli aspetti economici (come la riduzione delle spese) pesano la metà rispetto al resto del mondo (12%; -12%), probabilmente per via di costi non proibitivi. Interrogate sui principali ostacoli al progresso in materia di risorse idriche, le aziende italiane hanno identificato nella mancanza di consapevolezza (18%) un impedimento più forte delle ristrettezze economiche (15%).

Prospettive future - Per il futuro? L'intenzione è quella di impegnarsi di più. Le imprese italiane continueranno a focalizzarsi su attività legate alla misurazione (+9% rispetto al presente) e all'efficienza dei consumi (+13%), ma ci si concentrerà anche su iniziative più complesse come la formazione dello staff (+18%) o gli assessment (+10%) sulla gestione delle risorse idriche.
Il 32% delle aziende italiane si dichiara intenzionata ad aumentare i propri investimenti in materia di water management nei prossimi cinque anni. Nicola Privato, Regional Manager Sud Europa di DNV GL - Business Assurance ha detto che “la domanda d'acqua cresce e ci si aspetta che continui a farlo. È un problema meno lontano di quanto possa sembrare. Senza un'inversione di rotta, si farà presto sentire anche in quei Paesi, come l'Italia, che fino ad oggi hanno potuto contare su disponibilità discrete.
Un utilizzo efficiente delle risorse non è mai stato così necessario. Le aziende italiane hanno l'opportunità di farsi portatrici di questa sensibilità, contribuendo a diffonderla sul territorio e godendo dei benefici che un tale approccio comporta, in termini di risparmio e di soddisfacimento della richiesta di comportamenti sostenibili da parte del mercato”.
 
Al link di seguito è possibile scaricare anche il rapporto completo e i materiali relativi all'Italia: press.cohnwolfe.it/

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